Presentato il piano vaccinale del Fvg. Da mercoledì tocca agli over 80: ecco come prenotarsi. Il grafico riassuntivo
TRIESTE Partirà da mercoledì 10 febbraio la possibilità per i cittadini ultraottantenni di prenotarsi per la vaccinazione anti Covid. Le prime somministrazioni cominceranno lunedì 15. L’annuncio è stato dato questa mattina in conferenza stampa dal presidente della Regione Massimiliano Fedriga e dal vicepresidente Riccardo Riccardi, che entro il 25 aprile contano di vaccinare 78 mila over 80, sulla base delle disponibilità attuali di vaccino. Restano al momento esclusi dalla fase 2 persone con malattie croniche o disabilità. La giunta già ragiona invece sulla fase 3, che prenderà il via a fine mese, in riferimento a forze di polizia, militari, insegnanti e popolazione carceraria.
Ecco il piano vaccinale del Fvg (disponibilità di vaccini permettendo)
La settimana appena iniziata vedrà la continuazione delle vaccinazioni per la fase 1 (personale sanitario e ospiti delle residenze per anziani) e l’apertura dell’agenda vaccinale per la fase 2. La Regione prevede di terminare la prima fase entro il 19 marzo, ultimando tutti i richiami. Come ha spiegato Riccardi, «dopo aver escluso i positivi e chi non ha aderito, avevamo una platea di 48 mila persone per la fase 1 e hanno aderito in 43 mila: un risultato importante, che premia il lavoro di tutti. È importante poi rilevare che il sistema delle case di riposo ha una copertura dell’85% delle vaccinazioni». Al momento il Friuli Venezia Giulia ha ricevuto 82 mila dosi di vaccino e ne ha somministrate 61.340, fra prime e seconde inoculazioni. «Abbiamo 21 mila dosi disponibili – ha continuato Riccardi – e ne dobbiamo fare 23.500, fra prime e seconde somministrazioni programmate. Per la prima fase, le prime dosi si completeranno il 27 febbraio e le seconde il 19 marzo».
La fase 2 si sovrapporrà alla prima, includendo un potenziale di 108 mila persone, dalla classe 1941 in giù. Le persone più fragili, che si trovano in regime di assistenza domiciliare, saranno contattate direttamente dalle Aziende sanitarie e vaccinate a casa: si tratta di 15 mila soggetti. Gli altri 93 mila potranno prenotarsi invece dal 10 febbraio al 28 marzo in farmacia, nei cup o tramite call center, mentre non è prevista prenotazione attraverso i medici di famiglia. La data per la seconda iniezione sarà fissata al momento in cui si riceverà la prima. Sarà possibile vaccinarsi nei cinque ospedali già scelti dalla Regione per la fase 1 e nei distretti: in totale i punti di vaccinazione in Fvg saranno 28, ma ancora non si parla di impiegare fiere e strutture non sanitarie.
I punti vaccinali attivi in Fvg:
L’obiettivo è vaccinare 78 mila ultraottantenni entro il 25 aprile, ma «i tempi dipenderanno dall’aumento o dalla diminuzione dei flussi», ha sottolineato Riccardi, spiegando che «la fotografia è rispetto ai numeri di oggi e ci auguriamo che la capacità vaccinale possa aumentare dal secondo trimestre grazie a una crescita della produzione che potrà farci ampliare le fasce di popolazione. Di marzo non abbiamo ancora certezze: abbiamo delle disponibilità generali per l’Italia, ma non ancora una suddivisione per regioni». Fedriga ha chiarito che entro fine febbraio il Fvg riceverà 40.950 dosi Pfizer, 14.200 Moderna e 25.100 AstraZeneca. I sieri utilizzabili per gli over 80 sono solo i primi due, pari dunque a 50.150 dosi per il primo mese di campagna vaccinale. «Ragioneremo con una percentuale di salvaguardia del 30% – ha evidenziato il governatore – come fatto nella fase 1, per non rischiare di non poter poi somministrare le seconde dosi». Il problema restano le forniture e Fedriga chiede di «velocizzare la campagna per proteggere le persone fragili e diminuire in modo consistente la pressione ospedaliera: ci sono meno dosi del previsto e ci auguriamo che il problema possa essere superato con i vaccini già approvati, ma anche velocizzando il vaccino Johnson & Johnson e quello italiano, che prevedono una sola dose. Se l’Ue vuole interloquire con i produttori del vaccino Sputnik e di quello cinese, ben venga, se sono sicuri. Bisogna avere i vaccini presto, anche pagandoli di più, perché un mese di restrizioni sono miliardi che vanno in fumo».
Alla fase 1 e 2, si aggiungerà da fine mese la fase 3: quella degli under 55, vaccinabili con le dosi AstraZeneca. Si tratta di persone nate dal 1967 in poi: circa 82 mila in regione, da cui sottrarre chi ha una serie di patologie croniche non compatibili. Al momento non è tuttavia ancora chiaro chi sarà vaccinato per primo: lo deciderà il ministero della Salute, che dovrà dare priorità all’interno di categorie essenziali come forze armate, polizia, insegnanti e personale non docente, oltre a chi si trova nelle carceri. «Nelle prossime ore – ha detto Riccardi – invieremo una comunicazione a prefetti, Ufficio scolastico regionale e rettori. L’idea è di procedere con le prenotazioni come fatto nella fase 1 per le case di riposo», che organizzavano l’agenda vaccinale dei propri ospiti, permettendo quindi di operare su liste predefinite. Secondo Riccardi, «la categoria dei servizi essenziali è ampia e generica: non essendoci vaccini sufficienti, le regole sulle priorità devono essere molto chiare o si creano forti discriminazioni. A fine mese avremo 25 mila dosi di AstraZeneca: useremo febbraio per chiarire il quadro e applicheremo le regole che ci verranno date». L’intenzione è di vaccinare i soggetti interessati direttamente nei luoghi di lavoro, dalla scuola alle caserme. La Regione attende infine sviluppi sul fronte dell’accordo nazionale con i medici di base, che potranno somministrare le dosi AstraZeneca, per le quali non è necessaria conservazione a -80 gradi. «Il coinvolgimento della medicina di base – ha affermato Riccardi – ci aiuterebbe a procedere in modo più veloce: attendiamo l’accordo fra ministero della Salute e sindacati, dopo cui si potrà definire la declinazione a livello regionale». Sono invece arrivati i primi 56 sanitari assunti dalla gestione commissariale per le vaccinazioni in Fvg: la richiesta della Regione per questa fase era di 106 unità, per andare gradualmente a regime con 300 fra medici e infermieri.