Blocco dei treni: 14 tifosi del Pisa in Tribunale

Pisa. Citazione diretta a giudizio con l’accusa di interruzione di pubblico servizio per quattordici persone ritenute tra i responsabili dello stop ai treni nella stazione di Pisa Centrale in occasione della protesta della tifoseria nerazzurra contro la società all’epoca guidata da Fabio Petroni.

Il sostituto procuratore Giovanni Porpora ha firmato la citazione a giudizio per i fatti dell’agosto 2016.

Una manifestazione di dissenso contro lo stallo societario dell’Ac Pisa che quel giorno d’agosto si trasformò in una protesta pubblica

Furono occupati alcuni binari binari con l’effetto diretto di ritardare l’arrivo e la partenza dei convogli. Di qui l’ accusa di interruzione di pubblico servizio.

Alla fine il bilancio fu di 14 treni regionali che subirono ritardi fino a sessanta minuti. Seduti sui binari o in piedi sulle banchine per un’ora i tifosi urlarono la loro rabbia con cori e slogan contro la società.

Una manifestazione dura contro la proprietà della famiglia Petroni - che non travalicò i confini della pacifica protesta seppur bloccando a lungo la normale operatività della stazione ferroviaria - ma anche una forma per esorcizzare quell’esasperazione e quella rabbia che era ormai pronta ad esplodere dopo l'ennesima giornata al cardiopalma fatta di comunicati e controcomunicati, offerte e controfferte, ma conclusa con un nulla di fatto.

Una richiesta a gran voce di cambio di proprietà che di lì a qualche mese si concretizzò con l’arrivo della famiglia Corrado. Un’altra pagina per il Pisa che si è lasciato alle spalle gli anni delle contestazioni e delle incertezze societarie. Il tempo, però, non ha fermato le informative delle forze dell’ordine che ora diventano un processo per chi venne identificato tra le centinaia di persone che invasero la stazione. —

P.B.

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