Aveva preso a botte la compagna incinta: condannato

VOGHERA. Anni di convivenza difficile. Anzi, impossibile. Terminati con una denuncia per maltrattamenti sporta nei confronti del compagno e la condanna di questi. Si è concluso davanti al Tribunale di Pavia il processo a carico di un vogherese 27enne, comparso davanti al giudice con l’accusa, appunto, di maltrattamenti nei confronti dell’ex convivente. L’uomo alla fine è stato condannato ad 1 anno e 5 mesi di reclusione, con sospensione della pena.

I fatti

La storia tra i due innamorati è iniziata nel 2013, quando erano poco più che 20enni. Una relazione che agli inizi sembrava idilliaca. Tanto che i due ragazzi, poco dopo, avevano deciso di consolidarla con la convivenza.

Ma non è trascorso molto tempo, perchè per la giovane sono iniziati i guai. Secondo il racconto che ha fatto davanti agli inquirenti, i primi problemi sono nati probabilmente a causa della gelosia che il convivente nutriva nei suoi confronti. Più di una volta l’uomo l’ha offesa e minacciata. Ed è arrivato persino al punto di impedirle di vedere la sua famiglia. Una escalation che ha lasciato segni profondi nella psiche della giovane, ma anche tracce evidenti sul suo corpo perchè le botte si sono fatte sempre più frequenti.

Un incubo che è proseguito per quattro anni. Fino al 2017, quando si è verificato l’episodio più grave, quello che ha convinto la ragazza, che nel frattempo stava aspettando un bambino, a denunciare l’accaduto e quindi a chiudere definitivamente la relazione.

L’ultimo litigio

È accaduto che un giorno, tra le mura di casa, sia scoppiato l’ultimo litigio, anche quello forse scatenato dalla gelosia. La donna anche quella volta è stata bersagliata di botte: il convivente l’ha presa a calci e pugni costringendola a ricorrere alle cure dei medici del Pronto soccorso. Fortunatamente l’aggressione non ha provocato danni al feto, e il bimbo in seguito è venuto alla luce normalmente. Ma quella circostanza ha portato la giovane a denunciare l’accaduto, convincendola che l’unica strada da imboccare fosse quella di trascinare il convivente in tribunale.

Alla fine il giudice le ha dato ragione pronunciando la condanna. —