Ciclabile “fantasma” tra Pellestrina e Lido. Ci sono solo i cartelli e si rischia la multa o un incidente
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Il tragitto cicloturistico viene pubblicizzato anche online, ma la verità è che non esiste. L’accusa: al Lido manca una pista ciclabile vera e propria. Guberti (Municipalità): «Indicazioni errate, da rivedere»
LIDO. Cartelli stradali nuovi di zecca che indicano una ciclabile lungo il Lido e Pellestrina, peccato che manchi una pista vera e propria. E anzi, in alcuni tratti indicati è addirittura vietato il transito di qualsiasi mezzo. Pena: una multa salata.
Un cortocircuito vero e proprio, quello capitato nelle due isole della laguna. Nei giorni scorsi, infatti, sono stati piantati dalla Regione tra il Lido e Pellestrina oltre una quindicina di cartelli che indicano un percorso ciclabile immerso nella laguna.
Online viene pubblicizzata la “Ciclovia isole di Venezia – E5”, meta per i ciclo-turisti d’Europa. Il percorso è un circuito che parte da Chioggia, dall’oasi di Ca’ Roman attraversa Pellestrina e il Lido, e poi si conclude al Tronchetto.
Al Lido, arrivati all’imbarcadero di San Nicolò le frecce indicano piazzale Santa Maria Elisabetta, poi il lungomare Marconi, e ancora via Sandro Gallo fino all’estremità sud degli Alberoni. Solo una decina di chilometri, su oltre trenta, è strettamente ciclabile e quindi separato dalla circolazione delle auto. Non resta allora che pedalare in strada, in mezzo al traffico di macchine e autobus. Insomma, non proprio un percorso adatto a gruppi numerosi. Ma c’è di più.
Se dagli Alberoni si torna verso San Nicolò, quindi nel senso opposto, all’altezza del borgo di Malamocco la E5 punta verso i Murazzi. “Spostandosi verso il mare è possibile pedalare sulla pista ricavata sui Murazzi”, si legge online. Una pista qui, però, non esiste affatto. E anzi, cartelli del Comune di Venezia vietano la circolazione di qualsiasi mezzo.
Questioni di sicurezza verso famiglie e bambini a passeggio. Come potrebbero passarci le comitive in un tratto dissestato e largo non più di due metri? »Sono state realizzate indicazioni errate, che devono essere riviste. Così si rischia di creare situazioni di pericolo», ammette il presidente della Municipalità, Emilio Guberti, »occorre riprendere in mano il progetto della Strada Vicinale».
Le indicazioni errate riguarderebbero proprio il tratto dei Murazzi, confuso con la Strada Vicinale. Si tratta di un percorso che corre in parallelo proprio con i Murazzi, ormai abbandonato da anni.
Da tempo, il Comitato di Revisione della Viabilità di Giovanni Battista Vianello si batte per realizzarci una strada bianca: “Solo così si tolgono le bici dai Murazzi, e si garantisce la sicurezza in caso di emergenze”. Progetto che però vede contrarie le associazioni ambientaliste, a difesa dell’oasi degli Alberoni. —
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