I docenti universitari ultra65enni tagliati fuori dai vaccini

Pisa. Più fragili, eppure lasciati fuori dagli attuali piani di vaccinazione anti-Covid. Sono i docenti universitari over 65: professori che superano la soglia d’età prevista per la somministrazione del vaccino AstraZeneca, e che quindi al momento ne restano esclusi, pur facendo parte di una delle categorie, quella del personale universitario, a cui sarebbe riservata la vaccinazione.

«Una situazione fantascientifica», l’ha definita Sergio Pinna, professore ordinario di geografia al dipartimento di Civiltà e forme del sapere dell’Università di Pisa. Età: 66 anni ad aprile. Di conseguenza escluso per un soffio dalla campagna vaccinale. «Se ci chiedessimo quali persone dovrebbero in teoria essere vaccinate per prime in ambiente universitario, la risposta più logica sarebbe i docenti e i più anziani, in quanto più esposti al rischio. Invece non solo non abbiamo alcun diritto di precedenza, ma addirittura al momento siamo l’unica categoria dell’università ad essere esclusa dalla vaccinazione», spiega il professore.

«Una beffa incredibile che ci discrimina non solo rispetto ai professori più giovani», sottolinea, «ma anche al personale tecnico-amministrativo, che all’università pisana è variegato e numericamente preponderante. In quest’ultimo caso, oltre alla questione dell’età, parliamo di un tipo di occupazione completamente diverso: in molti casi si tratta infatti di un lavoro in ufficio, un’attività che non mette a contatto con il pubblico e che di conseguenza espone statisticamente di meno al rischio di contagio. In teoria dovrebbero vaccinare noi docenti nella speranza che si possa tornare il prima possibile a fare lezione in presenza, quando i contatti con decine di ragazzi diventerebbero più frequenti».

Anche nel caso degli istituti scolastici, dove già la didattica è interamente o in parte in presenza, il problema è simile: con l’aumento dell’età pensionabile, sono diversi i docenti che fino ai 67 anni di età si vedono costretti ad andare nelle aule, tra gli studenti, con tutti i dispositivi di protezione individuale ma senza poter essere vaccinati. Un corto circuito che era già stato messo in evidenza anche dai sindacati delle scuole.

«L’esclusione di alcune fasce dall’AstraZeneca sta portando a situazioni paradossali: all’università tutti i più giovani sono vaccinati, mentre sono escluse proprio le persone più fragili e a rischio», sottolinea il professor Pinna. —

Sara Venchiarutti

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