Udinese perfetta per 95’, poi regala un rigore al Milan: sfuma il colpaccio
foto da Quotidiani locali
MILANO. Una follia di Stryger Larsen, un tocco con la mano all’ultimo secondo della partita, correva il 95’, nega all’Udinese il colpaccio a San Siro. Rigore, ineccepibile, ma forse fischiato quando i minuti di recupero erano già finiti.
Kessie ha pareggiato vanificando il grande colpo di testa di Becao che, al 68’, aveva regalato un gol del vantaggio che l’Udinese aveva meritato. Zona salvezza ora a 8 punti dopo la vittoria del Cagliari con il Bologna, ma rammarico enorme.
Primo tempo avaro di emozioni, ma di due grandi recriminazioni per l’Udinese, che gioca bloccata davanti a Musso. Compatta, ma pronta a ribaltare l’azione per rendere meno solo possibile Nestorovski là davanti. Lo fa poco, è vero, ma un’opportunità nitida l’ha creata nella prima frazione.
Dopo un mini-spavento per De Paul al 10’, che si accascia tenendosi la coscia sinistra (per fortuna solo una botta), al 18’ a recriminare è il Milan. Kessie e Alsran si trattengono nell’area dell’Udinese, il milanista finisce a terra e reclama il rigore, ma Massa è vicinissimo e lascia correre giustamente.
Poco dopo invece Becao a centrocampo cade nel contrasto con Rebic, che poi lo colpisce con una tacchettata al volto quando è a terra. Ammonizione, gli è andata bene, anche perché nemmeno si scusa col brasiliano.
Poco prima della mezzora Molina sulla destra sta per crossare, Teo Hernandez lo falcia in maniera violenta. “Ho preso la palla” dice. Non proprio. Giallo, anche qui generoso, l’intervento era molto duro. Il Var però non allerta l’arbitro. E due.
Che occasione, invece, al 30’ per l’Udinese: Molina entra in area sulla destra e pesca un’invitante palla per Pereyra che arriva in corsa a centro area. Il tiro viene respinto da Romagnoli. Peccato, il laterale argentino dà vita a un duello a mille all’ora con Hernandez e fa la sua figura.
Al 39’ la migliore azione per il Milan quando Castillejo irrompe in area sulla destra e tira, Musso è provvidenziale con i piedi.
Si riparte e l’Udinese dopo 2’ ha l’occasionissima: Hernandez con un retropassaggio “lancia” Pereyra che sulla destra è perfetto e crossa al centro evitando l’uscita di Donnarumma. Nestoroski da solo colpisce di testa, ma centra Romagnoli sulla linea di porta. Occasione clamorosa. Tre minuti dopo è il Milan che quasi segna: colpo di testa di Kessie e super parata di Musso.
Il Milan alza visibilmente il ritmo anche con la fisicità di Meite rientrato dal riposo al posto di Tonali. Gotti allora, un po’ a sorpresa, si gioca la carta Llorente al posto di Makengo con Pereyra che arretra a centrocampo nel ruolo che gli è più congeniale.
Dopo 13’ della ripresa, come in tutti i campi di A, il gioco si ferma per l’omaggio a Davide Astori a tre anni dalla morte. Commozione, in primis per Pioli che di Astori era l’allenatore alla Fiorentina. Lo stesso Pioli si gioca le carte Calabria e Hauge.
Al 64’ altra occasione Udinese. Hernandez controlla male nella sua area, De Paul è lesto a tirare da posizione defilata: fuori. L’Udinese alza i giri del motore e riesce a creare pericoli, sempre sulla destra con Molina rebus irrisolto per i rossoneri.
E così Becao, proprio come al Friuli alla prima giornata dello scorso campionato, al 67’ di testa sorprende Donnarumma, forse ingannato da Nestoroski, non impeccabile sul colpo di testa centrale del brasiliano dalla linea dell’area piccola. Gol dello 0-1, non immeritato. Anzi.
Il Milan, anche con Saelaemaekers in campo, prova a riversarsi nella metà campo bianconera, ma l’Udinese chiude bene. Purtroppo è sfortunata quando, appena entrato, Samir all’85’ si fa male. Infortunio muscolare, impossibile continuare e Gotti ha già utilizzato tutte le tre finestre per i cambi. Gli ultimi minuti così i friulani li giocano in trincea.
Ultimo brivido al 94’: Teo Hernandez crossa e Saelaemakers toglie la palla a Leao. Poi la follia di Larsen uscito in lacrime da San Siro.