Più ricoveri, ospedali in allerta media. Il piano dell’Ulss 2 per l’emergenza nella Marca

TREVISO. Gli ospedali della Marca si preparano a passare dalla fascia di bassa allerta a quella di media allerta per numero di posti letto occupati da pazienti Covid. L’effetto della ripresa dei contagi inizia a farsi sentire anche sul numero delle ospedalizzazioni. Il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi in costante contatto con i vertici della Regione e con il Comitato per l’emergenza di sanità pubblica (Cesp) tiene il punto della situazione.

Per le Terapie Intensive il passaggio di fascia è previsto dopo il superamento di 17 posti letto, attualmente siamo a 15. Per i reparti Covid ordinari il tetto è fissato a 116 posti letto, ieri pomeriggio si contavano 104 pazienti accolti. Nelle ultime 24 ore in tutto 5 contagiati hanno avuto bisogno del ricovero per essere supportati con l’ossigeno.

L’ANALISI

«Abbiamo tanti focolai attivi su tutto il territorio e una concentrazione elevata di casi soprattutto nell’Asolano e nella Castellana. Incredibile l’ammontare dei provvedimenti diramati nelle scuole, più che raddoppiati in queste settimane rispetto al periodo gennaio– febbraio» commenta il dg Benazzi. La situazione epidemiologica, decisamente più polverizzata rispetto alle precedenti ondate, preoccupa gli esperti. E rispetto al passato, la presenza della variante inglese, molto più contagiosa, costituisce un ulteriore elemento di timore per questa terza ondata. «Nel corso della seconda ondata abbiamo superato il picco di 500 letti occupati per Covid» ricorda il manager Benazzi «speriamo tutto ciò non accada di nuovo». Lo schema di gioco per affrontare la ripresa dell’epidemia sarà flessibile: basato sull’esperienza maturata finora dai reparti.

IL PIANO D’EMERGENZA

Il Covid Hospital di Vittorio Veneto farà da primo baluardo nel caso di incremento dei degenti per coronavirus, attivando fino a 250 postazioni. In supporto potrà essere riaperto l’intero reparto delle Malattie infettive del Ca’ Foncello di Treviso con la possibilità di ricavare fino a 150 letti. Nel caso di necessità il Covid Hospital del San Camillo, attualmente virus-free, potrà riattivare un’ala Covid per 40 pazienti.

Nei giorni scorsi, d’accordo con la direttrice della struttura, suor Lancy Ezhupara, l’Ulss di Marca ha comunicato al direttore generale della sanità veneta Luciano Flor, l’ipotesi che il San Camillo possa essere nuovamente coinvolto per supportare gli ospedali pubblici nella gestione pandemica.

Nella prospettiva più grave si andranno a riattivare anche dei “nuclei” Covid all’ospedale San Valentino di Montebelluna e a Conegliano. Pronto ad accogliere utenti di medio-lieve entità anche l’ex ospedale Guicciardini di Valdobbiadene che dalla prossima settimana, adibirà una parte dello spazio a Vax-Point. Sul fronte del personale, la strategia dell’Ulss di Marca è chiara: si valuteranno di volta in volta i fabbisogni di operatori nelle corsie Covid e si provvederanno a inviare eventuali rinforzi. —

Valentina Calzavara

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