Petrella scalpitante: «Voglio tornare a segnare con la Triestina»
L’attaccante è più vicino al rientro, almeno in panchina: «Contro la Feralpi uno scontro diretto, ho fiducia»
TRIESTE. È stato sicuramente il giocatore che più è mancato alla Triestina nelle ultime partite, soprattutto per il rendimento che stava avendo tra fine gennaio e inizio febbraio. Fra gol e assist, era un momento magico per Mirco Petrella, poi l’infortunio durante il riscaldamento di Ravenna l’ha messo out proprio in un periodo denso di partite. Il rientro, almeno per la panchina, dovrebbe essere prossimo: se non domani, la prossima settimana.
Petrella, innanzitutto come sta?
Molto meglio, ma ho ancora un po’ di fastidio in allenamento e non so se conviene già rischiare. Con questo tipo di infortuni bisogna stare attenti, meglio essere perfettamente a posto.
In particolare di cosa si tratta?
Una lesione del retto femorale nella parte alta, all’intersezione con il tendine. Era previsto un mese per il rientro, mancano ancora un po’ di giorni, siamo nei tempi previsti. Mi sono fatto male proprio alla fine del riscaldamento di Ravenna, provando dei calci. Credo che il terreno pieno di fango abbia influito. Un vero peccato, visto il gran momento che stava vivendo. Già, stavo andando bene, avevo trovato le giuste misure da trequartista: in tre partite avevo fatto 3 gol, 2 assist e mi ero procurato un rigore.
Davvero un peccato, ma purtroppo queste cose arrivano inaspettate. Nelle ultime partite troppi pareggi: cos’è mancato?
Diciamo che ultimamente anche gli episodi non ci sono proprio favorevoli. Comunque è stato importante aver mantenuto la striscia positiva, veniamo da nove partite senza sconfitte e in questo campionato è sempre importante muovere la classifica. Ci manca solo lo scatto decisivo per cercare una posizione migliore nei play-off.
A proposito, con la Feralpi è uno scontro diretto: quanto è importante?
È una partita fondamentale come però ormai lo sono tutte. Certo è ancora più importante se riesci a portar via punti a una rivale diretta.
In generale a questa Triestina è mancata la continuità: come mai?
Quest’anno giocando spesso ogni tre giorni, non è facile essere sempre al top. Ma è evidente che qualche errore c’è stato, altrimenti non saremmo stati cosi distanti dalla vetta. Va detto che a livello infortuni non siamo stati fortunati, penso che siamo la squadra che ne ha avuti di più. Detto questo, comunque dovevamo fare di più.
Vi siete posti un obiettivo come posizione finale?
No, meglio vivere alla settimana, una partita alla volta. Fare previsioni e poi non arrivarci potrebbe solo creare sconforto e sprecare tante energie su cosa poteva essere o cosa sarà. E non siamo nelle condizioni di farlo.
Il fatto che la Triestina con le “grandi” abbia fatto bene, è un buon segnale per i play-off?
Credo che se creiamo una classifica degli incontri con le migliori, siamo primi: abbiamo fatto 6 punti col Cesena, 4 col Modena, abbiamo battuto Perugia e Sudtirol e pareggiato a Padova dove ci hanno tolto un rigore. Purtroppo alla lunga la differenza in una stagione la fanno i punti fatti con tutte le altre.
Ha fiducia per la fase dei play-off?
Sì, anche perché senza pubblico non ci sarà neanche il fattore campo se devi vincere fuori. Ma la speranza per quel periodo è di stare finalmente tutti bene.