Il dentista-faccendiere Vazzoler rivuole il suo attico: e chiede di fare il vaccinatore
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Il dentista-faccendiere si è di nuovo iscritto all’Ordine dei medici di Padova . Cambio nel collegio di difesa e rinvio al 12 ottobre dell’udienza
PADOVA. Fresco di riammissione all’Ordine dei medici di Padova (l’iscrizione risulta sia all’albo dei medici chirurghi che degli odontoiatri) per poter andare a fare il vaccinatore a pagamento, davanti alla Corte d’appello di Venezia si è presentato Alberto Vazzoler, il 61enne faccendiere-dentista veneziano ma padovano d’adozione, condannato dal tribunale di Padova il 23 giugno 2020 a 11 anni e otto mesi per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio internazionale per un giro d’affari di 117 milioni di euro al termine di un processo scandito da ben 25 udienze.
Udienza aperta davanti alla seconda sezione (presidente il giudice Liguori) e immediato rinvio al prossimo 12 ottobre e al 20 (per la sentenza). Peraltro proprio il giudice relatore è solo applicato in Corte fino ad aprile e in un processo così delicato è necessaria una presenza stabile.
Ma lo slittamento è stato anche determinato dal fatto che ha rinunciato al mandato difensivo il legale romano Nicola Madia, dell’omonimo e notissimo studio, e al suo posto è subentrato il penalista Renzo Fogliata destinato ad affiancare il legale storico dell’imputato, l’avvocato trevigiano Maria Grazia Stocco.
Un tourbillon di avvocati che non è nuovo allo “stile” Vazzoler visto che, uno dopo l’altro, si sono succeduti diversi professionisti anche durante il processo di primo grado, molti di fama. Evidentemente nonostante la “disoccupazione”, Vazzoler non sembra avere grossi problemi ad arruolare i migliori difensori. Ma non è l’unica novità.
In aula, tutelato dall’avvocato Fabio Pinelli, si è costituita nel processo come “terza interessata” al processo la società Mare Calmo di cui è legale rappresentante il costruttore veneziano Domenico Finotti, la cui proprietà, almeno formalmente, è riconducibile a lui per il 5% delle quote, alla società Emma srl di cui farebbero parte la moglie e i figli e per una piccola quota alla Sci Fondazione Vazzoler (società dell’imputato). Sulla richiesta la Corte d’appello si è riservata la decisione. E non è una decisione da poco ma anzi rischia di pesare nel processo.
L’obiettivo è chiaro: cancellare la confisca del super-attico nella torre Mizar in piazza Drago a Jesolo, 274 metri quadrati su tre livelli con piscina e vasca idromassaggio, disposta con la sentenza di condanna di primo grado a carico di Vazzoler. Attico «che lo stesso Finotti ha dichiarato di aver valutato con Vazzoler 2 milioni e mezzo di euro» si legge nelle motivazioni della sentenza di primo grado, mentre «l’imputato ha ottenuto la disponibilità di tale bene nel 2016 quando ha dichiarato in Italia un reddito negativo di 3.397 euro». In realtà anche durante l’indagine, Finotti si era sempre opposto al sequestro dell’attico jesolano, ribadendo che la proprietà del bene era di Mare Calmo.
Tuttavia il pm D’Angelo (che ha coordinato l’inchiesta affidata al Nucleo di Polizia economico-Finanziario della Guardia di Finanza comandata dal tenente colonnello Vittorio Palmese) ha sempre ritenuto che il vero proprietario fosse Vazzoler. E che Mare Calmo sia una società prestanome per mascherare la reale proprietà del superattico. Una lettura condivisa dal tribunale con la sentenza di condanna.
Intanto Vazzoler, che ha la casa di famiglia a Musile di Piave, ha ottenuto di potersi trasferire in una casa a Jesolo dove si trova con l’obbligo di dimora. Casa che dovrebbe lasciare in estate (la proprietà o l’affitto è del “suocero”, il padre della compagna trevigiana Silvia Moro indagata per concorso negli stessi reati dalla procura veneziana). Da qui la necessità di trovare un lavoro come vaccinatore. —