Diana Maria Casci e Walter Fanucchi se ne sono andati a poco più di 24 ore di distanza l'uno dall'altra. Il dolore dei figli: "Ci resta il ricordo di due persone straordinarie"
MARLIA. Uniti nella vita, insieme nell’aldilà. Se ne sono andati a poco più di 24 ore di distanza l’una dell’altro Diana Maria Casci e Walter Fanucchi, un’esistenza d’amore trascorsa insieme e conclusa per colpa del Covid. E anche in questo caso è stata lei ad arrivare prima al traguardo della vita. Come nel giorno in cui lei, giovane donna alla guida di una Fiat 1100, superò con una manovra da abile guidatrice sportiva il futuro marito al volante di una berlina. Lui, spaventatissimo da quel sorpasso, le fece cenno di fermarsi e una volta sceso dall’abitacolo con le gambe che gli tremavano chiese e ottenne di prendere insieme qualcosa da bere per riprendersi dallo choc. Fu quello l’incontro che cambiò per sempre le loro vite e che Diana amava raccontare agli adorati figli Massimo e Patrizia.
Walter Fanucchi negli anni Settanta è stato un importante industriale del cartone. Con il fratello Giovanni Battista, anche lui scomparso, nel 1974 aveva fondato la Kartofan Spa che sino al 1982 ha rappresentato un’eccellenza nel settore, essendo all’epoca il terzo produttore nazionale di cartone. Il loro inizio nel settore fu con una cartiera a Gallicano, oggi sede di un museo comunale, che realizzava i rotolini e le anime della carta igienica, e con un sacchettificio a Mologno. Nel 1967 fu costruita una nuova cartiera a Marlia, la cartiera Fanucchi, per produrre carta per sacchetti e cartone. Poi costruirono una mega struttura a Diecimo, sede dell’attuale Lucart, dove attraverso due stabilimenti trovarono lavoro ben 220 persone. Furono proprio i fratelli Fanucchi a realizzarvi all’interno uno scalo ferroviario merci e, avendo un animo ambientalista, il centro di depurazione delle acque.
Il ballo (liscio e valzer in primis) era la grande passione di Walter e Diana, che nei momenti liberi frequentavano, negli anni della gioventù, le balere della Piana e della Media Valle. E poi i viaggi. Insieme ai figli o a coppie di amici. Con mete che variavano di anno in anno per conoscere più città e più luoghi con un amore viscerale per la Scozia, terra d’origine di Diana che era nata a Glasgow.
Soffrivano entrambi di patologie, ma lei l’8 marzo e lui il 10 – sempre un passo dietro – erano stati colpiti dal Covid e trasferiti al San Luca. In terapia subintensiva con una situazione clinica in costante declino.
«In meno di 48 ore abbiamo perduto i nostri genitori avendoli visti per l’ultima volta due settimane fa, senza poterli più abbracciare e tenerli per mano nel momento dell’addio – dicono i due figli – è un grande immenso dolore, ma ci resta il ricordo di due persone straordinarie che ci hanno trasmesso valori importanti e si sono tenuti per mano per tutta una vita».
Walter se ne è andato martedì 23 marzo, nel giorno del funerale della moglie. Giovedì 24 sarà invece il giorno dell’addio a Walter Fanucchi, alle 15 nella chiesa di Marlia. Anche stavolta un passo indietro, ma sempre vicino all’amore della sua vita.
