Poche dosi, a rischio la seduta del 13: «Così in aprile non chiudo coi settantenni»
La prossima partita di 21.060 vaccini Pfizer è attesa per mercoledì 14. Benazzi: «Scongeliamo e ripartiamo nel pomeriggio
TREVISO. Adesso che la consegna delle partite di vaccino langue, l’adesione da parte della popolazione è massima, anche per AstraZeneca. Paradossi di una campagna quantomai difficile: tanto necessaria quanto continuamente ostacolata sul piano gestionale dagli arrivi a singhiozzo delle dosi. La prima conseguenza ravvicinata nel tempo, è che le sedute programmate per martedì 13 rischiano di saltare. La seconda è che, di questo passo, per aprile non si finirà con i settantenni come pronosticato dall’azienda sanitaria.
Gli arrivi
«Con questi vaccini per aprile non riusciremo a finire con i settantenni» è l’amaro commento del direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi impegnato anche ieri mattina nell’attività di anamnesi al Vax Point di Ponte di Piave. Il prossimo quantitativo cospicuo di 21.060 dosi di vacino Pfizer è atteso per mercoledì 14 mattina. Martedì 13 arriveranno invece 2.300 dosi di AstraZeneca.
«Anche oggi (ieri per chi legge, ndr) abbiamo fatto circa 5.000 vaccini – aggiunge Benazzi – questo è il nostro ritmo attuale. C’è il rischio, non ancora la certezza, che martedì 13 non facciamo le vaccinazioni perché ci resteranno pochissimi vaccini, circa 500-600. Valuteremo entro domani (oggi, ndr)».
Martedì dopo l’iscrizione nel portale, che verrà riattivato domani, erano stati programmati i settantenni. «Quelli che dovessero essere sospesi martedì – spiega il dg – verrebbero riprogrammati mercoledì. Le dosi arrivano la mattina, le scongeliamo e partiamo il pomeriggio con le iniezioni».
Oggi 11 aprile invece tocca di nuovo ai farmacisti dei 230 presidi della Marca che faranno il richiamo con Moderna nella sede del Ca’ Foncello. Per quanto riguarda gli ottantenni, invece, con la prima dose siamo molto avanti (l’84,6% ha fatto la prima dose, il 30% anche la seconda). Restano da immunizzare gli anziani costretti a letto che verranno vaccinati tra il 20 e il 23 aprile, a domicilio, dai medici di famiglia. L’accordo è stato siglato qualche giorno fa.
Nessuna defezione
Intanto la campagna procede a pieno ritmo con quel che c’è. «Noi chiamiamo sempre persone in più per evitare buchi da parte di chi non si presenta – spiega il manager dell’azienda sanitaria di Marca – e si presentano in tanti, tutti. Oggi (ieri, ndr)abbiamo fatto la prima dose a disabili, over 80 e settantenni. Sulla paura adesso vince il desiderio di normalità e la gente si vaccina. Sia io che il mio collega abbiamo spiegato come funziona AstraZeneca e l’abbiamo fatto a tante persone anche fragili, riservando Pfizer ad alcuni disabili importanti. Non abbiamo avuto nemmeno un rifiuto».
Per quel che riguarda le liste dei “saltafila”, Benazzi conferma. «Abbiamo seguito le indicazioni nazionali. L’unico giorno in cui abbiamo aperto, ma in modo ufficiale, è stato quanto ci siamo trovati quasi 3.000 dosi di AstraZeneca a rischio di essere cestinate (perché gli insegnanti avevano rinunciato, ndr). I dipendenti del tribunale e della prefettura, non li abbimao fatti, ma dobbiamo invece fare le guardie carcerarie». —
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