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Апрель
2021

Mantova, sorpresi a rubare atterrano il cassiere: vetrata in frantumi

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MANTOVA. Due giovani di diciannove e vent’anni sono stati arrestati la mattina del 12 aprile dai poliziotti delle volanti dopo che, sorpresi a rubare abiti in un grande magazzino del centro commerciale La Favorita – l’Ovs – hanno spintonato e fatto cadere uno dei commessi. Entrambi dovranno rispondere non di un semplice furto ma di rapina impropria. Il gruppetto era formato da tre ragazzi: uno è riuscito a fuggire e ora è ricercato.

I tre sono entrati nel negozio Ovs del centro commerciale La Favorita attorno alle dieci e mezza e hanno cominciato a provarsi maglie e camicie. Ne prendevano due o tre dagli scaffali, entravano nei camerini a provarle, poi un paio le tenevano indosso, dopo aver tolto etichette e placche antitaccheggio, e una terza la restituivano, dicendo che non andava bene. Così per un paio di volte.

Poi, mentre armeggiavano per togliere il dispositivo antitaccheggio dentro un camerino, due sono stati sorpresi da un commesso che da un po’ li teneva d’occhio e si era avvicinato per chiedere che cosa stessero facendo. I due non si sono arresi: per garantirsi una via di fuga hanno spintonato il commesso, lo hanno fatto cadere, e sono scappati dal negozio. Il terzo, che poco lontano stava rovistando tra gli abiti in esposizione, ha assistito alla scena e si è dileguato.

Al trambusto è seguito l’inseguimento. Sulle tracce dei fuggitivi si sono messi le guardie giurate e lo stesso commesso, mentre arrivava una pattuglia della volante della polizia che si trovava nelle vicinanze.

Nella concitazione della fuga, uscendo di corsa, i due ladri hanno urtato e mandato in frantumi una delle vetrate del centro commerciale, valore 1.500 euro. Nessuno comunque è rimasto ferito. Fuori ad attenderli, però, c’erano gli agenti delle volanti che, dopo un brevissimo inseguimento nel parcheggio, sono riusciti a bloccarli.

I due sono stati arrestati con l’accusa di rapina impropria e portati in questura per l’identificazione. A.S., diciannove anni e M.M., di venti, entrambi di origine tunisina e residenti alle porte della città, compariranno davanti al giudice per il processo in rito direttissimo. La polizia ha già avviato le indagini per arrivare all’individuazione del terzo complice.




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