Terapia della luce come sinonimo di vita e di rinascita. In epoca di Covid e post-Covid è facile intuirlo, ma forse pochi sanno che i raggi luminosi sono molto benefici per chi soffre di patologie dermatologiche. Si calcola che ci siano più di tremila disturbi di questo tipo e che, secondo le ricerche più recenti, colpiscano circa il 25 per cento degli Italiani. I più diffusi sono la dermatite e la psoriasi: di quest’ultima soffrono quasi tre milioni di persone nel nostro Paese.
“La fototerapia è molto indicata per trattare i problemi cutanei”, dice Simone Ribero, dermatologo a Torino. “Non guariscono completamente, perché dipendono anche da altri fattori come la predisposizione genetica e la componente psicologica: negli ultimi tempi, caratterizzati da stress, lockdown e pandemia, quest’ultima ha inciso in modo notevole sulla salute della pelle, considerata la cartina di tornasole di tutto l’organismo. La terapia della luce è in grado di migliorare molto il problema, attenuando la formazione di pruriti e irritazioni”.
Conta molto anche l’utilizzo di device sempre più avanzati, molto performanti e capaci di ridurre al minimo ogni tipo di rischio. Nel centro medico polifunzionale Skin Lab di Torino, inaugurato di recente, si trova la cabina Waldmann UV 5002, uno dei cult del settore, che è particolarmente sofisticata. “Riproduce i raggi UVB a banda stretta, cioè solo quelli benefici e utili, ‘tagliando’ completamente tutte le altre radiazioni dannose o superflue a fini terapeutici”, spiega il dermatologo. “La luce viene erogata solo dove è necessario, evitando di coinvolgere anche la parti sani circostante”.
Il macchinario ha una forma cilindrica, simile alla lampada solare e il paziente si posiziona in piedi. La seduta è molto breve - da qualche secondo a un paio di minuti – e si ripete con una frequenza di due-tre volte alla settimana per circa un paio di mesi. “La fototerapia non presenta controindicazioni particolari e può essere eseguita a tutte le età: naturalmente il paziente prima viene sottoposto a una visita dermatologica ed è il medico che prescrive la terapia e imposta il macchinario in modo specifico”, continua il dottor Ribero. “È molto confortevole e la permanenza nella cabina è talmente rapida che non provoca nemmeno sensazioni di chiusura o claustrofobia, come può succedere con l’utilizzo di apparecchi simili”.
Altro importante vantaggio della fototerapia, è la sua valenza preventiva, dal momento che rinforza la cute: può essere un’ottima soluzione per chi ha la pelle chiara e soffre spesso di eritemi o arrossamenti se si espone al sole. Un health tip per ottenere un’abbronzatura sicura quando finalmente si andrà al mare. Non vediamo l’ora!