My octopus teacher: la storia – bellissima – dell’amicizia tra sub e un polpo che aspira all’Oscar
Scivolava veloce nell’acqua limpida che bagna il Sudafrica e fra mille piroette sembrava accarezzare le mani del fotografo subacqueo che l’ha ripresa in un quotidiano gioco di incontri. Un’amicizia che, alla fine, durerà un intero anno. Il polpo femmina protagonista di My octopus teacher, documentario originale Netflix diretto da Pippa Ehrlich and James Reed, vincitore nella categoria documentari dei Bafta Awards 2021 e già in odore di vittoria alla prossima edizione degli Oscar 2021, per un anno è stata amica, confidente e compagna di giochi di Craig Foster, un video reporter naturalista che l’ha incontrata nel dicembre di una decina di anni fa facendo immersioni al largo della costa di False Bay.
Da quell’incontro fortunato, ma poi reiterato nel tempo come un appuntamento fisso imperdibile e improcrastinabile, è nato il fortunato docufilm che, in uno scenario mozzafiato e tra le specie più colorate e ipnotiche di pesci di cui la natura ha fornito gli oceani, racconta la storia di questa insolita amicizia.
https://youtu.be/3s0LTDhqe5A
«Molte persone dicono che un polpo è come un alieno – racconta Foster all’inizio del documentario – Ma la cosa strana è che, man mano che ti avvicini a loro, ti rendi conto che sei molto simile a lui, in molti modi. Stai entrando in questo mondo completamente diverso, una sensazione così incredibile, e ti senti come se fossi a un passo da qualcosa di straordinario». E qualcosa di straordinario un polpo lo è davvero, con i suoi tre cuori e la predisposizione all’apprendimento che lo rendono il più intelligente fra gli invertebrati. Ancora più incredibile è il successo di un documentario naturalista al di fuori della cerchia dei super esperti del settore: grazie a Netflix, infatti, il film ha avuto larghissima diffusione e incredibile successo anche tra i “comuni mortali”.
La storia aveva colpito molto anche gli autori. «Era difficile credere a quello che leggevamo – dice la co-regista Pippa Ehrlich – quando ho letto per la prima volta la sceneggiatura ho fatto un salto di due metri dalla sedia». Ciò che infatti rende davvero unico questo docu film è il rapporto particolarissimo che si instaura tra i due: a cominciare dai primi 26 giorni di immersioni in cui sembrano annusarsi e conoscersi a distanza, fino a quando il polpo femmina non vince la sua ritrosia e si lascia avvicinare ed accarezzare per la prima volta. Foster, che veniva da un periodo di difficoltà personali al limite della depressione, si affida completamente a quella amicizia insolita per ritrovare la fiducia nella vita e nelle persone. «La cosa unica di questa storia – aggiunge l’altro regista James Reed – è la purezza del rapporto che si crea tra l’essere umano e la piovra».
L’amicizia tra il sudafricano e il cefalopede ha turbato un poco anche le coscienze degli animalisti che, al di là della bellezza delle immagini, vi hanno voluto vedere un eccesso di umanizzazione dell’animale e soprattutto hanno accusato il documentato di proporre un modello di interazione diseducativo perché mette a stretto contatto un umano con un animale selvatico. Al netto delle polemiche il film incanta per le bellissime immagini, per il fluido movimento naturale che accompagna i due protagonisti come in un balletto, per quel senso di immantinente tragico destino che circonda la storia che, infatti, si conclude con la morte naturale del piccolo polpo. Giorno per giorno Foster e il polpo imparano a fidarsi l’uno dell’altro. E mentre i grandi occhiali subacquei si avvicinano sempre di più, i tentacoli cominciano a muoversi come in una danza, sfiorando con dolcezza il nuovo amico, lasciandosi esplorare in tutte le loro lunghezze, fissando in un unico armonioso movimento l’incontro epico tra due alieni che sembrano davvero provenire da due mondi lontani anni luce.
«Il mio amico mi ha insegnato a vivere» ha detto lo stesso Foster. Sicuramente ha insegnato al grande pubblico l’intelligenza di questi straordinari animali che hanno il senso del tempo presente e passato e sanno relazionarsi non solo con i propri simili, ma, a questo punto, anche con gli umani che li amano e li rispettano.