16 aprile, la giornata del pigiama in ufficio
Per molti lavorare da casa fa parte della nuova normalità. Niente più giacca e cravatta. Secondo uno studio di InfoJob, la piattaforma per la ricerca di lavoro online, ci sarebbe addirittura un 15% che non abbandona mai il pigiama, pure nei meeting in videocall: mezzo busto elegante con sotto pigiama e ciabattone (34,5%).
In questo anno di smart working le cose sembrano essere cambiate. Tra i dati emersi dalla survey si è registrato un forte incremento dell’attività professionale in modalità agile, rispetto all’indagine condotta a marzo 2020: quasi il 40% del campione nel 2021, rispetto al 15% nel 2020, afferma di lavorare almeno parzialmente da casa, con un bell’outfit comodo comodo. Per il 65,9% vincono tute e felpe. Il 32,6% insiste invece sullo stile e mette pure le scarpe. Resta poi un 20,6% che ormai non fa più caso a cosa indossa e per il 69% degli intervistati il modo di vestire non inciderebbe sulla produttività e quindi non sarebbe l’abbigliamento a determinare il proprio grado di professionalità.
E così ben venga il 16 aprile, dove il look giusto per lavorare potrebbe essere il pigiama, sopra e sotto: inventato nel 2004 negli Stati Uniti come National wear your pijamas to work day, il giorno «dell’orgoglio pigiamico» è nato per scherzo, con l’obiettivo di dare un po’ di relax agli ambienti di lavoro più stressanti, e poi è diventata una sorta di buffa abitudine. Il vantaggio, oltre alla comodità, c’è nel tempo risparmiato: regala qualche minuto di sonno in più agli eterni ritardatari.