Добавить новость
ru24.net
World News
Апрель
2021

Rifiuti, appalti e coca, il business criminale nelle concerie e nel porto di Livoro

0

C’è un filo che lega le infiltrazioni della ’ndrangheta in Toscana: smaltimento illecito dei fanghi delle concerie della zona di Santa Croce, grazie a un sistema di “favori” e – pare – corruzione fra politici e imprenditori; le estorsioni per pilotare gli appalti pubblici e il traffico internazionale di droga che vede il porto di Livorno come la porta di ingresso degli stupefacenti in Europa. I carabinieri seguono le tracce dello smaltimento illecito dei fanghi speciali (nocivi) e arrivano ad arrestare oltre venti arresti al termine di tre inchieste diverse. I provvedimenti cautelari sono stati disposti dal gip di Firenze su richiesta dei pm Eligio Paolini e Giulio Monferini della Direzione distrettuale antimafia (Dda).

All’origine i fanghi di conceria

La pista seguita dagli investigatori è, appunto, lastricata di rifiuti speciali e inquinanti derivanti dallo smaltimento dei residui di lavorazione delle concerie del distretto di Santa Croce sull’Arno. Tutto infatti è partito dagli accertamenti sui lavori per la realizzazione del lotto V della strada regionale 429 Empoli-Castelfiorentino. È questo il fulcro in cui si intrecciano due delle indagini arrivate ieri a conclusione, sui reati ambientali e sull’estorsione legata agli appalti.

La strada “avvelenata”

Sotto l’asfalto della 429 ci sarebbero 8.000 tonnellate di “Keu”, sigla con cui vengono indicate le ceneri di risulta della combustione dei rifiuti (fanghi) conciari. Si tratta di materiali altamente tossici, che presentano valori inquinanti tali da non poter essere riusati in alcun modo e che quindi devono essere smaltiti secondo procedure speciali. Invece – secondo l’accusa – sarebbero stati miscelati a terre di scavo per formare materiali edili, usati per realizzare il “rilevato” della strada, lo strato che sta sotto all’asfalto. Il tutto ovviamente con grandissimo, e ancora attuale, rischio di inquinamento delle falde acquifere e del suolo.

Ma come avrebbe fatto il Keu a finire sotto la strada regionale 429? Gli scarichi delle concerie trattati dal consorzio Aquarno di Santa Croce – secondo la Procura di Firenze – venivano inviati in un impianto di depurazione a Pontedera, gestito da Francesco Lerose, 57 anni residente in provincia di Crotone, dove venivano miscelati abusivamente e poi inviati nei vari cantieri, tra cui quello per la costruzione della bretella. Ed ecco comparire l’ombra della ’ndrangheta.

Politica e affari

Lerose è considerato dagli investigatori personaggio in contatto con ambienti criminali della cosca Gallace. Lo stesso clan che – stando ai militari del Ros – controllava i lavori di movimento terra nell’appalto del lotto V della 429. Nell’inchiesta sono state arrestate sei persone: cinque sono ai domiciliari e una carcere, appunto Francesco Lerose.

ll sistema criminale – secondo la ricostruzione dell’accusa – sarebbe stato gestito di vertici dell’Associazione conciatori di Santa Croce sull’Arno. Per l’accusa formavano una vera e propria associazione a delinquere, di cui faceva parte anche il sindaco di Santa Croce Giulia Deidda (alla quale non si contesta alcun legame con la criminalità organizzata, ndr). Un gruppo criminale che poteva avvalersi di importanti agganci nel mondo della politica, come il capo di gabinetto del presidente della Regione, Ledo Gori, e il consigliere regionale del Pd Andrea Pieroni, entrambi indagati per corruzione (ma non per il reato associativo). I rifiuti inquinanti sarebbero stati interrati anche nell’aeroporto militare di Pisa.

L’estorsione

Alla prima inchiesta dei carabinieri del Noe (il nucleo dei carabinieri ambientali), della pg dei carabinieri della procura e dei forestali, si intreccia quella del Ros che ipotizza tra l’altro i reati di associazione a delinquere finalizzata all’estorsione, illecita concorrenza con violenza e minaccia e subappalto irregolare. L’anello di congiunzione sarebbe Francesco Lerose. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, gli ambienti vicini alla ’ndrangheta avrebbero deciso che i lavori di movimentazione terra per la realizzazione del lotto V della 429 sarebbero dovuti andare alla ditta del Mugello Cantini Marino di Vicchio, con sede anche a Firenze, controllata (pare) direttamente dalla cosca Gallace. L’impresario Graziano Cantini e il suo collaboratore Nicola Verdiglione, direttamente collegati a soggetti ritenuti organici al clan Gallace, tra cui Nicola Chiefari e Domenico Vitale, avrebbero usato la forza intimidatoria della ’ndragheta per estromettere un impresario calabrese dal cantiere per la 429. L’intimidazione sarebbe avvenuta nell'impianto di Pontedera di proprietà di Lerose, lo stesso dove le polveri tossiche delle concerie venivano miscelate e riciclate illecitamente.

La droga

Attraverso la figura di Domenico Vitale, nato a Catanzaro e residente a Volterra, si arriva alla terza inchiesta. L’uomo infatti è descritto dai carabinieri del Ros come una sorta di curatore generale degli interessi ’ndranghetisti in Toscana. Si sarebbe occupato di appalti, ma anche di droga. In particolare cocaina, che la ’ndrangheta importava dal Sudamerica e poi smerciava in Europa, soprattutto in Olanda. La via di accesso al vecchio continente era il porto di Livorno. La coca arrivava in navi container. Vitale gestiva l’attività illecita e sarebbe stato l’ anello di collegamento con il latitante Francesco Riitano, arrestato nell'agosto del 2019 a Messina, e la cosca Gallace, dirigendo anche gli aspetti logistici del trasporto della droga. L’indagine sul narcotraffico internazionale ha portato complessivamente al sequestro di 191 chili di cocaina:130 chili furono trovati in mare a Livorno, tra i bagni Pancaldi e la terrazza Mascagni, già nel maggio del 2017. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA




Moscow.media
Частные объявления сегодня





Rss.plus




Спорт в России и мире

Новости спорта


Новости тенниса
WTA

Вероника Кудерметова разгромно проиграла Белинде Бенчич во втором круге турнира WTA-500






Нарцисс или параноик? Дана экспертная оценка личности пасынка Стаса Намина

Вероятность столкновения астероида 2024 YR4 с Землей увеличилась почти в 2,5 раза.

Россиянам назвали важное условие для получения пенсии в 110 тысяч рублей — что рассказал эксперт

Прибалтика вышла из БРЭЛЛ навстречу туманному энергетическому будущему