Tutti contro, l'UE si arrende e (per ora) salva il diesel
Contrordine compagni, i motori a benzina e diesel vanno salvati. Neppure 48 ore dopo i commenti del Ceo di Stellantis Carlos Tavares e del ministro dell'economia francese Bruno Le Marie sull'impossibilità di seguire i parametri proposti dalla politica di Bruxelles per spingere la conversione all'elettrico dell'automotive e il gruppo di lavoro incaricato dalla Commissione Europea, l'Agves (Advisory Group on Vehicle Emission Standards), ha attenuato i parametri originari rialzando limiti di emissioni a livelli "praticamente raggiungibili", in primis quelli di biossido d'azoto (Nox) da 10 a 30 milligrammi per chilometro su autovetture e veicoli commerciali leggeri.
Soddisfazione da parte dei massimi rappresentanti dell'industria automobilistica tedesca e francese, che dopo l'annuncio di Audi che avrebbe smesso di produrre motori a pistoni in caso fossero passate le norme Euro7 così come erano scritte, ha visto esprimersi positivamente anche Bmw e l'associazione europea dei costruttori Acea. Questa, per prima, aveva accusato Bruxelles di aver proposto limiti inarrivabili "contro le leggi della fisica". Oltre ai limiti di Nox sono state cambiate le condizioni alle quali i valori delle emissioni devono essere misurati, introducendo una tolleranza per le fasi in cui il motore e il sistema che trattiene le sostanze nocive emesse è ancora freddo. In origine la Agves voleva eliminare le tolleranze anche nei casi in cui l'automezzo fosse usato in salita oppure trainasse un rimorchio, quindi funzionasse in condizioni gravose. Nonostante questo le nuove proposte per la riduzione delle emissioni prevedono limiti particolarmente severi, fino a dieci volte quanto avviene per lo standard Euro6. Dalla Commissione europea fanno sapere che l'obiettivo non è ancora quello di eliminare del tutto il motore a combustione, e che i tempi per l'approvazione dello standard Euro7 dovrebbero essere maturi entro il prossimo mese di novembre, per poi entrare in vigore nel 2027.