Gestazione solidale, Maria Sole: «Spero di essere l’ultima ad andare in tribunale»
È stato depositato in Parlamento (dai deputati Guia Termini, Doriana Sarli, Riccardo Magi, Nicola Fratoianni ed Elisa Siragusa), un disegno di legge per favorire e regolamentare la gestazione solidale per altri (qui il link per firmare l’appello per la legge). «Il deposito della proposta di legge per la regolamentazione della gestazione solidale per altri è un’ottima notizia» commenta Filomena Gallo, segretaria dell’associazione Luca Coscioni, realtà attiva nella tutela del diritto alla scienza e alla salute. «Il risultato di un lavoro straordinario di giuristi, esperti e associazioni, coordinate dall’associazione Luca Coscioni e Certi Diritti. Un grande passo avanti, che tocca le vite di decine di migliaia di persone in Italia, e apre alla possibilità di “fare famiglia” anche alle persone che per motivi diversi sono impossibilitati a portare avanti una gravidanza».
Tra loro, Maria Sole Giardini, ragazza Roki come lei stessa si racconta, chiamando in causa la sindrome di Mayer Rokitansky Kuster Hauser con cui è nata. «Significa essere nata senza utero ma essere anche tecnicamente fertile», ci aveva raccontato qui Maria Sole, che oggi di anni ne ha 37, è sposata e sogna di diventare madre insieme a suo marito Sergio.
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Maria Sole Giardini: «Aiutatemi a diventare mamma»Per riuscirci, Maria Sole ha avviato insieme a lui e all’associazione Coscioni una battaglia legale di cui a breve si dovrebbe conoscere la sentenza. Al momento, in Italia, la gestazione per altri non è concessa in nessun caso. «Io mio marito e Sara (la donna che si è offerta du portare avanti la gravidanza per Maria Sole, ndr) viviamo un pò in stand by. Da una parte vorremmo cominciare già ad arredare una meravigliosa cameretta, pianificare visite ed ecografie e dall’altra siamo preparati anche ad una delusione. Qualunque cosa accada non ci arrenderemo, stiamo solo chiedendo di far nascere nostro figlio, è davvero così scandaloso voler dare la vita nel 2021?».
Il testo presentato in questi giorni per regolamentare la gestazione solidale per altri, si aggiunge ai due precedenti e contrari già arrivati in parlamento e firmati da Giorgia Meloni e Mara Carfagna.
«Mi auguro di essere stata la prima e l’ultima ad aver dovuto ricorrere alle vie legali», continua Maria Sole. «Spero che questa legge finalmente permetta a tutte le donne con la mia sindrome, alle centinaia di donne e persone che mi hanno scritto in questi anni raccontandomi i loro dolori, le loro malattie e i loro drammi di realizzare finalmente il loro sogno anche in Italia, paese dove siamo nati e cresciuti».
Regolamentare la gestazione solidale significherebbe anche porre fine allo sfruttamento. Come sottolinea Filomena Gallo: «Ora ci aspettiamo che venga discussa e approvata: per evitare illegalità, abusi e ogni rischio di sfruttamento, in modo da tutelare davvero la donna, i bimbi e tutti i soggetti coinvolti, l’unica strada possibile è solo una legge dello Stato. Ora in attesa di una legge, le coppie hanno due strade: andare all’estero, in quei Paesi dove la tecnica è legale e normata oppure rivolgersi ad un tribunale in Italia per essere autorizzati».