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Апрель
2021

Draghi: “Il governo prende un rischio ragionato, riaprono le attività all’aperto. Usciremo dal debito con la crescita”

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Finalmente le buone notizie. Mario Draghi alle quindici e quarantadue stilla le «sue» primissime buone notizie in versione pandemia. La curva epidemiologica presenta lenti ma sensibili miglioramenti ed ecco, allora, che le saracinesce dell’Italia tornano a schiudersi. Piccoli segnali, dunque, di ripartenza per i quali, naturalmente, la modalità raccomandata dal governo resta sempre sempre di più la cautela. Comunque, dal 26 l’Italia riparte. E così, il premier Mario Draghi spiega che «si può guardare al futuro con un prudente ottimismo» e dal prossimo 26 aprile riaprono le attività all’aperto: questa è la priorità. «Con questa decisione il governo – spiega il premier – si prende un rischio ragionato», ovvero quello di riaprire le attività all’aperto, «perché i dati del contagio sono in miglioramento». Ma con un cambiamento rispetto al passato. «Nel senso che – chiarisce – si dà precedenza all'attività all'aperto, anche la ristorazione a pranzo a cena e alle scuole tutte, che riaprono completamente in presenza nelle zone gialla e arancione mentre in rosso vi sono modalità che suddividono in parte in presenza e in parte a distanza».

Draghi: "Dal 26 aprile torna la zona gialla, ristoranti aperti pranzo e cena all'aperto"foto da Quotidiani localiQuotidiani locali

Non solo, riparte anche lo sport, gli spostamenti tra regioni gialle, «e con un pass tra regioni di colori diversi», lo spettacolo. Quindi, un passaggio nel quale ringrazia il ministro Speranza per «il lavoro svolto in questi mesi»: «Le critiche a Speranza non sono fondate, né giustificate e poi l’ho voluto io al governo». Da qui, la logica degli interventi. In due direzioni: «Un sostegno alle persone - umanitario - per coloro che hanno perso tutto e non per colpa loro, un altro serve a evitare che le imprese per mancanza di liquidità chiudano o vengano acquistate da qualcuno che si presenta all'improvviso. Sta capitando. Ci saranno – sostiene Draghi – sicuramente settori industriali che con i cambi di comportamenti e tecnologie non avranno più mercato, in quel caso significherà assistere la transizione».

Riaperture, Salvini: "Ha vinto il buonsenso contro la linea Speranza"foto da Quotidiani localiQuotidiani locali

Poi il passaggio sullo scostamento di bilancio. Draghi assicura: «Non ci saranno manovre nel futuro se spenderemo bene i soldi del Pnrr. L’Italia uscirà dal debito con la crescita, a rientrerà nel 3% nel 2025». E aggiunge: «Dopo il via libera allo scostamento di bilancio di 40 miliardi, solo nel 2025 il deficit tornerà sotto il 3% del Pil, ma questa è una scommessa sulla crescita. Se la crescita ci sarà noi questa scommessa la vinciamo senza una manovra correttiva. Si esce dal debito attraverso la crescita, una crescita che vogliamo sostenibile e rispettosa dell'ambiente. E' una scommessa sul debito buono - ha aggiunto Draghi - faremo debito ma ora questo debito deve essere investito bene. Gli investimenti sono stati bene individuati ora è necessario che siano ben attuati».

Mario Monti: "Sui vaccini l'Europa è stata una delusione, neanche Draghi può fare miracoli e quindi non ho nessuna critica da muovergli"foto da Quotidiani localiQuotidiani locali

Da qui, il cosiddetto ( meglio il così definito prudente) ottimismo del capo del governo. «Mi aspetto – sottolinea Mario Draghi –che avremo un rimbalzo molto forte nei prossimi mesi e poi dovremo attestarci su un sentiero di crescita che chi permetta di uscire dall'alto debito, dall'alto rapporto debito/Pil. Il rimbalzo è certo, non è sicuro quanto forte sarà». In punto è questo: riuscire a produrre la crescita. «La situazione del debito/pil sia una situazione che giudicata negli occhi di ieri sarebbe molto più grande, ma la pandemia ha reso legittimo la richiesta di alto debito». Insomma, nella sostanza: cos’è debito pubblico buono? Mario Draghi esemplifica con Alitalia. «Su alcuni dossier industriali aperti è stato creato debito. Per Alitalia il debito è buono solo se viene fatta una riforma della società tale che poi andrà avanti con le proprie ali e non avrà bisogno di essere continuamente sussidiata come negli ultimi 20 anni. Questo è debito buono. Il criterio per uscire dalla situazione di alto debito è produrre la crescita su cui puntiamo, non credo che la situazione sarebbe diversa se avessimo fatto 30 miliardi anziché 40. Con gli occhi di ieri sarebbe stato preoccupante, con gli occhi di oggi non lo è perché la pandemia ha cambiato tutto, le regole europee, i tassi di interesse sono crollati dal 3% allo 0,5 o addirittura negativi. Non è previsto – aggiunge il numero uno di Palazzo Chigi – che le regole tornino come era prima, vi sarà una discussione che durerà tutto l'anno prossimo e siccome tutti i paesi sono in una situazione simile si lavorerà a una soluzione di buonsenso per la riduzione del debito/Pil».

Dl Sostegni, Draghi: "Valutiamo criterio che riguarda l'imponibile fiscale e non solo quello del fatturato"foto da Quotidiani localiQuotidiani locali




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