Imprenditori, sindaca e dirigenti indagati: gli intrecci e i disastri ambientali
Un duro colpo al Comprensorio del cuoio, l’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Firenze. Tra i nomi citati a vario titolo negli atti del tribunale ci sono personaggi illustri del sistema conciario e della pubblica amministrazione santacrocese. I vertici dell’Associazione conciatori, vecchi e nuovi, e la sindaca Giulia Deidda che ricopre la carica del Polo tecnologico conciario (Poteco) e giunta al suo secondo mandato alla guida del Comune di Santa Croce. Per chi assiste ogni giorno da anni al lavoro fatto da imprenditori ed enti locali per la lotta all’impatto ambientale, c’è da non crederci. Invece, leggendo le carte dei magistrati emergono accuse pesanti con l’implicazione della ’ndrangheta. E lo stupore emerge anche alla luce delle tante notizie diramate per mettere in risalto i risultati ottenuti in fatto di abbattimento dell’inquinamento e, soprattutto, dei passi avanti compiuti per mettere in pratica l’economia circolare con la benedizione della Regione. Tanto che, nel marzo 2019, l’allora presidente della Toscana, Enrico Rossi, firmò un protocollo sul tema con Alessandro Francioni che in quel periodo era presidente di Assoconciatori. E che ieri è finito ai domiciliari su richiesta del pubblico ministero.
Francioni è una figura importante nella concia. Più volte presidente dell’ente di categoria di Santa Croce, è titolare della conceria Sanlorenzo di Castelfranco che produce pelle col pelo destinata alle collezioni delle aziende di moda più importanti. Ha ricoperto anche il ruolo di vice presidente dell’Unione industriale pisana e si è dimesso dalla carica di numero uno di Assoconciatori nel novembre 2019. Al suo posto è stata nominata all’unanimità dal consiglio d’amministrazione la prima donna alla guida dell’associazione, Maila Famiglietti (che dalle carte del tribunale risulta indagata) imprenditrice di Fucecchio, alla guida della conceria Nuova Osba, azienda acquisita dal gruppo veneto Rino Mastrotto nel luglio 2020.
Anche la parte operativa dell’Associazione conciatori è finita nell’inchiesta della Dda fiorentina. Ai domiciliari, infatti, Piero Maccanti, direttore dell’ente fino al gennaio 2019, membro del cda di Sgs e del Polo tecnologico conciario (Poteco) e dal febbraio 2019 consulente esterno, oltre ad aver ricoperto la carica di vice presidente della Cassa di risparmio di San Miniato. E ai domiciliari anche Aldo Gliozzi, per anni il vice di Maccanti e poi salito al gradino di direttore.
Altro nome noto nel settore è Franco Donati, storico membro del cda di Assoconciatori di cui ha ricoperto la carica di presidente e personaggio di spicco di Poteco per tanti anni, oltre che titolare della conceria Consorzio D&Co di Santa Croce. Per lui il pubblico ministero ha deciso il divieto temporaneo di esercitare imprese e ricoprire incarichi.
Stessa misura per Nicola Andreanini direttore del settore del trattamento delle acque al depuratore Aquarno di Santa croce, uno dei fautori del sistema del “tuttobiologico” per eliminare le sostanze chimiche dal processo depurativo delle acque di scarico dalle concerie; Silvia Rigatti, presidente del Consorzio depuratore di Santa Croce, vice presidente del Consorzio Aquarno e consigliera di Poteco, oltre a imprenditrice della Conceria Stella e prima presidente del Gruppo giovani imprenditori all’interno dell’Associazione conciatori nel 2004; Lorenzo Mancini, presidente del cda del Consorzio Aquarno; Cristina Brogi, capo delll’impianto trattamento acque del Consorzio Aquarno; Antonio Lasi, capo impianto trattamento fanghi (ex Ecoespanso) del Consorzio Aquarno; Fabrizio Veridiani, direttore tecnico del Consorzio depuratore di Santa Croce. —
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