Lo scatto di David per superare i muri anti-disabili
Il buio di un terribile incidente è diventato luce per David Bonaventuri, trentaquattrenne che vive a Montefegatesi, frazione montana con un centro storico minuscolo e bellissimo, fatto di salite e discese, di selciato e case in pietra, nel territorio comunale di Bagni di Lucca. L’incidente in cui David Bonaventuri perse la gamba sinistra risale al 2012, quando aveva appena venticinque anni. Era studente di geologia e per pagarsi gli studi aveva deciso di accettare un lavoro come boscaiolo in una cooperativa. Era inesperto e l’incidente accadde dopo poco tempo che faceva quel lavoro. Le conseguenze furono molto gravi: passò una settimana fra la vita e la morte, poi subì l’operazione durante cui gli fu amputata la gamba. Non si è mai dato per vinto. Oggi, tra le molteplici attività in cui si è tuffato con entusiasmo, conduce una nuova vita vista e vissuta con gli occhi di tutte le persone che devono fare i conti con una disabilità. David si è impegnato anche con “Luccasenzabarriere”, associazione fondata a Lucca che pungola gli amministratori per rendere il proprio territorio a misura di disabile.
Bonaventuri è diventato il testimonial dell’associazione, che si sta espandendo in tutta la Lucchesia. I problemi che “Luccasenzabarriere” cerca di ridurre, se non di eliminare, sono quelli che Bonaventuri affronta quotidianamente. Una delle sue attività è di fotografo professionista e i suoi scatti che ritraggono splendidi paesaggi dove solo lui arriva, nonostante la gamba amputata, ne fanno un “fotografo dell’estremo” apprezzatissimo. Eppure, spiega con un’immagine inequivocabile «mi crea più difficoltà entrare in un negozio, un museo, un ristorante o un luogo pubblico, che arrampicarmi nei boschi e sui monti più impervi per fare le mie fotografie».
Anche quelle che comportano più rischi: David cammina su sentieri irti per arrivare nel punto più adatto agli scatti, come quando fotografò il campione di tuffi dagli scogli alle Strette di Socciglia, sulla Lima. Gioca inoltre nella Nazionale di calcio amputati ed è coautore di pubblicazioni, tra cui quelle sulle iscrizioni rupestri. Da tempo va nelle scuole per spiegare ai giovani le difficoltà dei disabili e quello che si può fare per migliorare la loro qualità della vita, facendo attenzione alle abitudini di ogni giorno.
Più di recente Bonaventuri ha partecipato anche a iniziative sul web con gli studenti del corso di grafica dell'istituto Pertini di Lucca. «In quell’occasione – spiega – si è parlato delle iniziative realizzate da “Luccasenzabarriere”, presieduta dal lucchese Domenico Passalacqua. Tra queste, l’associazione ha ideato un’app – che si chiama appunto “Luccasenzabarriere app” – che contiene informazioni sull’accessibilità di negozi, musei e uffici pubblici, con indicazioni su dove si trovano barriere architettoniche e le strutture a misura di disabili», spiega David.
Non tutti i gestori di esercizi ed altre strutture aperte al pubblico hanno accettato di collaborare, ma molte sono le attività che hanno permesso la mappatura e che si stanno organizzando per dotarsi di accorgimenti in grado di far accedere anche i portatori di handicap. A Bagni di Lucca, per esempio, il progetto è seguito dall’assessora Francesca Lenzarini e dalla consigliera Maria Barsellotti. Ora nell’app che riguarda questo Comune (molti altri sono già stati visitati e altri ancora arriveranno) sono censiti esercizi pubblici ed edifici che hanno le rampe per i disabili, ma anche locali che hanno particolari menu per celiaci oppure facilitazioni per le donne con bambini piccoli. Anche all’aeroporto di Pisa c’è un cartellone che pubblicizza la app.
«A Bagni di Lucca – spiega Barsellotti – abbiamo accompagnato gli studenti del Pertini e gli addetti di “Luccasenzabarriere” nel giro che era stato indicato nella mappa. Sono state fatte misurazioni nei negozi, nei bar, negli esercizi pubblici e in quelli di proprietà comunale, come la biblioteca. Sono stati verificati gli spazi, le altezze, i bagni e anche i rubinetti degli impianti sanitari. E pure le altezze dei tavolini che a volte possono creare problemi». Nell’app viene descritto come è strutturato ogni locale. Sono inseriti anche i ristoranti che offrono piatti per chi ha esigenze speciali e dove si possono trovare i fasciatoi. «Al momento – aggiunge David Bonaventuri – un progetto di abbattimento delle barriere architettoniche per Bagni di Lucca ancora non c’è, ci metteremo al lavoro per indicare le priorità». Ma tra tanti impegni, l’azione più importante è già chiara. «Spiegare ai ragazzi – dice David – che le prime barriere da abbattere sono quelle nella nostra mente». —
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