Nuove regole per ristoranti, cinema, palestre: così per le Regioni si può convivere con il virus
ROMA. Le Regioni lavorano alle riaperture e hanno definito le loro linee guida, che saranno sottoposte al governo e al Comitato tecnico scientifico per far ripartire ristoranti, bar, piscine, palestre, strutture termali, cinema e teatri. Le misure indicate «possono consentire il mantenimento dell’attività anche in scenari epidemiologici ad alto rischio purché integrate con strategie di screening/testing». Resta inteso, infine, «che in base all’evoluzione dello scenario epidemiologico le misure indicate potranno essere rimodulate, anche in senso più restrittivo».
3 MAGGIO O 26 APRILE?
Oggi la cabina di regia del governo le valuterà e dovrebbe indicaree quanto meno un orientamento sulla tempistica. Per il ministro Speranza non ne parla prima del 3 maggio. Forza Italia e Lega premono per il 26 aprile.
RISTORANTI E BAR
Le linee guida proposte dalle Regioni si riferiscono ad aperture sia a pranzo che a cena e - oltre a misure generali come misurazione della temperatura, igienizzazione delle mani e uso della mascherina - prevedono: disporre i tavoli in modo da assicurare il mantenimento di almeno due metri di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso e di almeno un metro all’aperto; favorire la consultazione online del menu tramite soluzioni digitali o predisporre menu in stampa plastificata, e quindi disinfettabile dopo l’uso, oppure cartacei a perdere; al termine di ogni servizio al tavolo, assicurare pulizia e disinfezione delle superfici. Negli esercizi che non dispongono di posti a sedere, consentire l’ingresso a un numero limitato di clienti per volta, in modo da assicurare almeno due metri di separazione. Sono consentite attività ludiche come le carte da gioco purché siano rispettate le seguenti indicazioni: obbligo di mascherina; igienizzazione frequente delle mani e della superficie di gioco; rispetto della distanza di almeno un metro tra giocatori dello stesso tavolo e almeno due metri tra tavoli adiacenti.
PALESTRE
Ecco le misure da rispettare: redigere un programma delle attività il più possibile pianificato (con prenotazione) e regolamentare gli accessi in modo da evitare assembramenti; mantenere l’elenco delle presenze per 14 giorni; regolamentare flussi, spazi di attesa, accesso alle diverse aree, posizionamento di attrezzi al fine di garantire la distanza di sicurezza: almeno un metro per le persone mentre non svolgono attività fisica, almeno due metri durante l’attività fisica.
PISCINE
Le indicazioni si applicano alle piscine pubbliche e alle piscine inserite in strutture adibite ad altre attività ricettive (come agriturismo o camping). Sono escluse le piscine ad usi speciali di cura, di riabilitazione e termale, nonché le piscine in parchi tematici o strutture ricettive, balneari o di ristorazione per le quali, riguardo all’indice di affollamento, sono previste specifiche indicazioni.
STRUTTURE TERMALI
Le indicazioni si applicano alle strutture termali e ai centri benessere e alle diverse attività praticabili in tali strutture, dalla fangoterapia alle cure inalatorie. Tra le misure: organizzare spazi e attività nelle aree spogliatoi e docce in modo da assicurare la distanza di almeno 2 metri o separare le postazioni con apposite barriere; regolamentare la disposizione delle attrezzature all’aperto (sedie a sdraio, lettino) attraverso percorsi dedicati in modo da garantire una superficie di almeno 10 metri quadrati per ogni ombrellone; tra le attrezzature (lettini, sedie a sdraio), quando non posizionate nel posto ombrellone, va garantita una distanza di almeno un metro all’aperto o di almeno due al chiuso.
CINEMA E SPETTACOLI
Secondo le linee guida delle Regioni bisogna «riorganizzare gli spazi, per garantire l’accesso in modo ordinato, al fine di assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli utenti, ad eccezione di componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi. Non è consentito assistere in piedi allo spettacolo. I posti a sedere dovranno prevedere un distanziamento minimo di almeno un metro (con l’obbligo di mascherina) o, in alternativa, di almeno due metri (con la facoltà di non indossare la mascherina finché si resta seduti al proprio posto). —