Mantova: tutti in aula da maggio, ma è rebus trasporti
MANTOVA. Per ora non cambia nulla, ma da lunedì 3 maggio anche le scuole superiori dovrebbero tornare alle lezioni in presenza al 100% nelle regioni a zona arancione o gialla. L’annuncio ufficiale del premier Draghi e del ministro Speranza, arrivato ieri pomeriggio dalla conferenza stampa in streaming, ha seguito di poco la riunione del tavolo provinciale prefettizio sul trasporto scolastico tenutasi a partire dalle 13.
La novità che, salvo sorprese, dovrebbe scattare in maggio, comporterà una riorganizzazione degli orari scolastici e del trasporto degli studenti pendolari. Perché con il ritorno alle lezioni in presenza di tutti gli studenti delle superiori (che nel Mantovano sono quasi quindicimila), sarà necessario far scattare il doppio turno d’ingresso (alle 8 e alle 10) per evitare assembramenti agli ingressi e alle uscite degli istituti. Non solo.
La stessa azienda di trasporto, l’Apam, dovrà riorganizzare le corse secondo il piano stabilito dallo stesso tavolo lo scorso dicembre quando sembra imminente il rientro in classe degli studenti delle superiori.
Il piano, però, era tarato sulla previsione di un rientro alle lezioni in presenza del 75% degli studenti, mentre le intenzioni del governo sono di riaprire le scuole alla totalità dei ragazzi. Da Apam afnno sapere che questo non comporterà grossi problemi per il servizio.
Il dato di fatto è che il piano non ha avuto occasione di entrare a pieno regime per le restrizioni adottate in Lombardia. Il battesimo di fuoco, insomma, sarà proprio in maggio. Di fatto l’organismo formato da agenzia regionale del trasporto, associazione delle scuole (Aisam)e Apam, ieri ha confermato la linea già decisa la scorsa settimana: fino a venerdì 30 aprile le superiori continueranno ad essere frequentate dalla metà degli studenti.
Le indicazioni che arrivano dal governo, in ogni caso, sono di tutt’altra tendenza e le dichiarazioni del presidente del consiglio, in diretta, hanno confermato in modo chiaro le indiscrezioni che circolavano da tempo. E che ovviamente erano note anche ai soggetti riuniti al tavolo prefettizio. Nel corso della riunione, infatti, è stato deciso di utilizzare i prossimi 15 giorni per predisporre l’organizzazione della riapertura completa delle scuole. Dopo un anno di didattica a distanza, studenti e famiglie non accetterebbero di buon grado eventuali disservizi.
Alcuni nodi sono da sciogliere. Ad esempio la compatibilità del doppio turno d’ingresso con gli orari dei treni utilizzati dai ragazzi pendolari e con i servizi forniti dalle aziende di trasporto di altre regioni. —