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Апрель
2021

Coronavirus in Italia, il bollettino del 16 aprile: 15.493 nuovi contagi, 429 decessi. Indice di positività al 4,9 per cento

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Contagi in leggero calo da 17.011 a 15.943 con tassi di positività al 4,9, lo 0,4% in meno di ieri, mentre i decessi risalgono da 380 a 429 e in terapia intensiva ci sono 51 ricoverati in meno, 844 nei reparti di medicina. Sono questi i numeri del bollettino datato 16 aprile, che disegna una curva in decrescita sempre lenta a dieci giorni dalle riaperture. 

Passano da 2.722 a 2.431 i casi in Lombardia dove il tasso di positività sale dal 7,7 all’8% mentre i decessi da 65 arrivano ad essere oggi 87.
In Piemonte i contagi scendono appena da 1.264 a 1.200 mentre il tasso di positività va giù dal 12,3 all’11%.
Contagi in lieve calo nel Veneto da 1081 a 906. Con tasso di positività anch’esso in discesa dal 5,9 al 5,1%. Sono 23 come ieri i decessi.

In Emilia Romagna si passa da 1.150 a 1.275 contagi mentre il tasso di positività sale dall’8 al 9,4%. I decessi sono 42, nove più di ieri.
In Toscana contagi stabili a 1.239, appena 27 in più di ieri, ma con il tasso di positività che sale dall’8 all’8,9%.

Nel Lazio con 1.232 tampini in più si contano 1.474 casi, 144 in più di ieri. Sono 39 i decessi, sette più di 24 ore fa.

In Campania i casi scendono da 2.224 a 1.994 con tasso di positività anch’esso in calo dal 15,1 al10,2%. I decessi calano da 40 a 31.

Casi in discesa da 1.867 a 1.537 in Puglia, dove anche il tasso di positività scende dal 13,9 all’11,4%

Per la prima volta da settimane l'occupazione dei posti letto di area non critica (quindi medicina generale, infettivologia e pneumologia) da malati di Covid-19 scende sotto la soglia di allerta del 40%: a livello nazionale si pone al 39% (con -1% rispetto al giorno precedente), come segnalano i dati dell'Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) aggiornati al 15 aprile. In calo dell'1% anche l'occupazione dei posti di terapia di intensiva, che però in 13 regioni al al 37%, dunque ancora sopra la soglia di allerta del 30%.

Se in Italia l’epidemia frena nel resto del Mondo non è così. «In tutto il mondo i contagi e le morti stanno continuando ad aumentare a un tasso preoccupante. A livello globale il numero di nuovi casi di Covid per settimana è quasi raddoppiato negli ultimi due mesi, si sta avvicinando il tasso più alto di infezione visto finora durante la pandemia». Lo ha dichiarato il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, nella dichiarazione di apertura di un briefing incentrato su Papua Nuova Guinea e la regione del Pacifico occidentale.

Nuovo passo avanti nelle cure monoclonali anti-Covid. L'Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha iniziato l'esame dei dati disponibili sull'uso dell'anticorpo monoclonale VIR-7831 per il trattamento di pazienti affetti da Covid19. La revisione «mira a supportare le autorità nazionali che potrebbero decidere di impiegare il medicinale di GlaxoSmithKline e Vir Biotechnology per il trattamento di Covid-19 prima dell'autorizzazione all'immissione in commercio», si legge in una nota sul portale dell'ente regolatorio.
Un anticorpo monoclonale è un tipo di proteina che si lega a una struttura specifica, chiamata antigene. In particolare, VIR-7831 (noto anche come GSK4182136) è progettato per legarsi alla proteina Spike del SarsCoV2, riducendo la capacità del virus di penetrare nelle cellule dell'organismo.
«Si prevede - scrive l'Ema - che questo anticorpo ridurrà la necessità di ricovero ospedaliero nei pazienti affetti da Covid-19». Il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell'Ema valuterà la capacità del medicinale di prevenire il ricovero e la morte in pazienti affetti da Covid-19 non ricoverati in ospedale che non richiedono ossigenoterapia. In aggiunta, il Comitato esaminerà i dati sulla qualità e la sicurezza del medicinale. La revisione riguarderà anche i dati di uno studio che ha messo a confronto l'effetto di VIR-7831 con quello di un trattamento placebo nei pazienti con Covid-19 da lieve a moderata, che erano ad alto rischio di progredire verso la forma più grave della malattia. I risultati preliminari indicano che, rispetto al placebo, VIR-7831 ha ridotto dell'85% il rischio di ricovero in ospedale per più di 24 ore o il rischio di morte.
«Sebbene sia previsto l'avvio di una rolling review più completa prima di un'eventuale domanda di autorizzazione all'immissione in commercio - conclude Ema - la revisione in corso fornirà raccomandazioni valide nell'UE destinate alle autorità nazionali che, sulla base di dati concreti, possono decidere sull'uso precoce del medicinale».




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