«Provocatoria e irrealizzabile»: Forza Italia affonda la città unica Gorizia-Nova Gorica
GORIZIA. «È un’affettuosa provocazione» ma anche «un’idea irrealizzabile». L’onorevole Guido Germano Pettarin sarà anche suo amico, oltre che elemento di spicco del medesimo partito (Forza Italia), ma il sindaco Rodolfo Ziberna è tiepido, per non dire freddo, riguardo alla proposta di città unica Gorizia-Nova Gorica lanciata ieri dal parlamentare azzurro. E c’era da aspettarselo che le sue affermazioni non sarebbero passate inosservate.
Le parole del primo cittadino sono chiare: pur essendo costanti e molto cordiali i rapporti con «l’amico Klemen» (Miklavic, sindaco di Nova Gorica), le due città «non possono, non devono diventare un’unica entità». La parolina-chiave è “identità” che fa rima con “ricchezza”. La proposta Pettarin, secondo Ziberna, sarebbe null’altro che “omologazione”.
«Ripeto: è una provocazione formulata da Guido con affetto ma è irrealizzabile, per ovvi motivi. Parliamo di due Stati distinti con legislazioni diverse, contratti diversi, impostazioni e filosofie diverse e chi ne ha più ne metta. Peraltro, a mio parere, questa proposta va anche contro, oggettivamente, allo spirito grazie al quale siamo diventati Capitale europea della cultura 2025 assieme a Nova Gorica che è la sommatoria di due identità e di due ricchezze. Questo è il nostro valore aggiunto, non l’omologazione, non la stessa legge né la medesima entità. Diversamente - il ragionamento di Ziberna - saremmo stati una città di 70 mila abitanti, cioè una piccolissima località dell’Europa che non avrebbe potuto avere alcuna possibilità di ambire alla designazione. Siamo ricchi perchè abbiamo più lingue, storie diverse e facciamo parte di due Stati distinti. Un’identità arricchisce l’altra: questo mi sento di dire a Pettarin».
Ma sono le parole di Sandra Savino, coordinatrice regionale di Forza Italia quelle più tranchant che lasciano poco, se non nulla, all’interpretazione. Parla senza mezzi termini di proposta «irricevibile». «Esistono due città distinte ospitate in due Stati diversi. È giusto e corretto che Gorizia e Nova Gorica collaborino strettamente. Sono attaccate e la strada non può che essere quella della cooperazione come dimostrano il Gect e la designazione della Capitale della cultura. È giusto anche che lo si faccia per la riappacificazione ma una resta una città italiana, l’altra è una città slovena. Forza Italia - annota Savino - è un partito in cui ognuno può esporre il proprio pensiero e ci mancherebbe, ma quella di Pettarin è una posizione personale e non corrispondente a quella del nostro movimento. Figurarsi, io non sono nemmeno d’accordo con le fusioni fra i Comuni più piccoli italiani perché è giusto che ognuno mantenga la sua identità, la sua storia».
Più o meno il ragionamento di Giuseppe Nicoli, capogruppo del partito azzurro in Consiglio regionale Fvg. «Ho letto le esternazioni di Pettarin e sono senza parole. È una sua posizione personale che non condivido, oltreché irrealizzabile dal punto di vista tecnico. Un conto è mettere insieme le due realtà per la Capitale 2025, un’altra cosa fare una commistione urbanistica e storica che non sta in piedi visto che la disomogeneità è totale». Ma è il pensiero successivo quello più duro. «Sta nella persona che suona una musica diversa rispetto all’orchestra a trarre le conclusioni». Come a dire: Forza Italia non riconosce il Pettarin-pensiero.
Anche Fabio Gentile, capogruppo forzista di Fi in Consiglio comunale, va a nozze e graffia. «Non è un caso che Pettarin sia l’unico candidato sindaco di centrodestra ad essere stato battuto dal concorrente di centrosinistra (Vittorio Brancati, ndr). E poi, in tanti anni di assessore al’Urbanistica, cos’è una riuscito a fare Pettarin se non una “deliberetta” generica di due paginette sul Piano congiunto fra le due città? Ben venga se i due Stati rinunciano alla sovranità per una nuova San Marino o per una riedizione di Campione d’Italia ma temo che né l’Italia né la la Slovenia siano d’accordo. Quella di Pettarin è un’idea che non ha una base amministrativa».