Sfidano la pandemia e a maggio riaprono l’antica ferramenta
PONTEBBA. Hanno deciso di “sfidare” la pandemia, avviando la loro attività in un piccolo comune. Matteo Bricchi, 27 anni, e Stefano Della Pietra, 20, hanno riavviato la storica ferramenta di Pontebba. Dietro al bancone dell’attività in via Mazzini c’è stato, per oltre mezzo secolo, Giovanni Donadelli, per tutti “Nani”. A fine 2020 ha deciso di chiudere per godersi la pensione.
«L’idea di far ripartire il negozio è maturata un po’ alla volta, anche perché secondo noi c’è mercato. Vogliamo però dare un’impronta innovativa» commenta Bricchi, già titolare da tre anni del bar “Il Barbe” e presidente dell’Asd Pontebbana. Assieme a Della Pietra ha dato vita alla società Art&Work per riaprire l’esercizio commerciale. Anche se la ferramenta ha una sua lunga storia, non mancheranno le novità: «Vogliamo introdurre una parte per l’elettronica, dedicata alla riparazione di cellulari e tablet, ma anche il pellet, dato che a Pontebba manca una rivendita – anticipa Matteo –. Una parte sarà dedicata alla tradizione, dalla bulloneria all’idraulica, senza dimenticare gli elettroutensili. In più, vogliamo puntare in futuro anche sui servizi, come per esempio la consegna a domicilio dei prodotti». Accanto al negozio, i due giovani creeranno un laboratorio dedicato alle lavorazioni legate a una nota tradizione locale, ma i dettagli per il momento sono “top secret”. Il taglio del nastro per la nuova ferramenta è fissato per i primi di maggio. L’obiettivo è chiaro: essere un riferimento per Valcanale e Canal del Ferro, intercettando le esigenze dei residenti fra Tarvisio e Chiusaforte.
Che cosa li ha spinti, in un frangente così complicato, a lanciarsi nella nuova avventura? «Ci vuole un po’ di incoscienza nelle cose, anche Stefano ha un pensiero simile al mio – conclude Bricchi –. Vogliamo “buttarci” e provare, per non avere rimpianti un domani. Il momento difficile offre stimoli per fare le cose per bene. E poi, io amo la vallata, credo nel suo potenziale e voglio che si senta viva: la nostra voglia di metterci in gioco è un messaggio anche per le istituzioni e contro lo spopolamento».