Nuova via a piedi da Milano fino al mare: riscopriamo il sentiero di Celti e Liguri
Potrai partire direttamente da Milano, zaino in spalla, e arrivare fino al mare. Lasciarti dietro la metropoli e il suo caos per immergerti prima nelle campagne, e poi, passo dopo passo, nel cuore dell’Appennino, lungo gli antichi sentieri che portano fino alle spiagge della Liguria. Non è un’utopia ma la Via dei Celti e dei Liguri, percorso a cui sta lavorando alacremente in questi mesi un gruppo di guide escursionistiche e ambientali unito dal desiderio di fornire ai camminatori una nuova ed entusiasmante avventura in nord Italia. Referente per il tratto lombardo di un sentiero che attraversa tre regioni è la vogherese Giorgia Ricotti, in partenza insieme ai colleghi il prossimo 28 maggio per il collaudo di tutto il tragitto: 218 chilometri tra pianura, collina e montagna, divisi in una decina di tappe lunghe e piuttosto impegnative.
«Ideato dalla guida Emanuele Mazzale – spiega Ricotti – è di fatto il primo cammino a collegare il capoluogo lombardo al mare, e lo fa seguendo le tracce di due tribù pre-romane che hanno popolato i nostri territori a cavallo fra Lombardia, Emilia Romagna e Liguria. Alcune fonti attribuiscono la fondazione di Milano ai Celti Insubri, che avrebbero disegnato un cerchio magico a nord della zona del Duomo, ed è per questo che la nostra storia parte da qui. Proseguendo in direzione sud si attraversa la pianura e il grande fiume Po, e si affronta un percorso di ascesa e ascesi verso il Monte Penna, cima dedicata dalle tribù Liguri al dio Pen. Da questa antica divinità sembra derivare il nome stesso dell’Appennino. Una volta arrivati sul punto più alto, scenderemo verso il mar Ligure: meta del nostro percorso, nonché fonte di ricchezza per le antiche civiltà».
Se il primo tratto (che va da Milano a Bobbio passando per Pavia e per la Valle Versa, toccando località come Colombarone, Castana, Pometo e Caminata) è in comune con la già tracciata via degli Abati, da lì in poi il sentiero è stato fisicamente tracciato dalle guide, che devono ancora posizionare la segnaletica: «Se per giugno, dopo la prova generale, avremo ben chiaro lo stato e la fattibilità del percorso – spiega Ricotti – dovremo attendere un po’ più di tempo per poter apporre tutti i segnali. Aspettiamo infatti i finanziamenti, che serviranno anche per le cartine e il materiale informativo. Nell’estate, quindi, chi vorrà cimentarsi nel percorso dovrà avvalersi del nostro supporto: saremo noi guide che, divise per zona di competenza, accompagneremo i camminatori finché non potremo garantire loro la sicurezza di un itinerario ben tracciato». Quanto a dove passerà la seconda parte del tragitto, è presto detto: «Ancora dobbiamo stabilire se accorciare o meno le tappe più impegnative, anche perché in questo tratto i dislivelli si fanno importanti, sempre intorno ai mille metri – specifica Ricotti – ma per avere un’idea passeremo per Mareto, poi per Santo Stefano d’Aveto, per il Passo del Bocco e per Cassagna, arrivando infine a Sestri Levante. In totale stimiamo tra i 9 e i 10 giorni di viaggio per persone ben allenate, di più se si vogliono aggiungere fermate intermedie». —
serena simula