Ivrea. Al Tar la Fondazione ci sarà Battaglia contro il Generale
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«Non abbiamo gradito le esternazioni poco eleganti di Alberto Bombonato. E non abbiamo mai perso il diritto di costituirci di fronte al Tar, dove abbia già vinto per la questione degli ufficiali. Semplicemente non l’avevamo ancora fatto». L’avvocato Celere Spaziante, che con il professor Carlo Emanuele Gallo rappresenterà gli interessi della Fondazione dello Storico Carnevale di Ivrea di fronte ai giudici amministrativi di Torino, ha presentato martedì 13 aprile, ultimo giorno utile, tutti gli atti necessari per costituirsi in giudizio. I due legali forniranno presto anche le memorie relative al caso che la legge permette.
Per la Fondazione la destituzione di Bombonato è una ferita aperta, una vicenda vissuta con dolore. Ha travolto la manifestazione più amata di Ivrea ancor prima del Covid, facendo il giro di tutte i mezzi di informazione del mondo. «Ricordo ancora l’Ansa in inglese - spiega il presidente Piero Gillardi - . Avremmo preferito che lui si dimettesse, perché come personaggio maschile principale della manifestazione non poteva trovarsi nella condizione di difendersi in un’eventuale inchiesta penale. Ci sarebbero potuti essere, inoltre, anche problemi di ordine pubblico. La nostra è una manifestazione che ha come protagonista il personaggio femminile, abbiamo il progetto Violetta. C’era una certa incompatibilità».
Il dispiacere riguarda anche tutti questi accessi al Tar per una manifestazione come il Carnevale, che dovrebbe essere una festa. «Siamo rammaricati - spiega Gillardi -, perché noi ci occupiamo di organizzare, siamo una cabina di regia, nulla più, non siamo un tribunale, non decidiamo chi ha torto e chi ha ragione. Se c’è un’inchiesta penale dobbiamo fermarci e attendere che la magistratura faccia il suo lavoro». Chiarisce l’avvocato Spaziante: «Quella della destituzione di Bombonato non è una sentenza, ma un calcolo di opportunità».
Certo, poi c’è la questione dell’inchiesta per le presunte molestie via whatsapp. Per cui Bombonato ha affermato di non esser mai stato sentito, cosa che tra l’altro è nelle piene facoltà del pm. C’è la denuncia della vivandiera dimissionaria Federica Di Matteo ai carabinieri della compagnia di Ivrea. E alcuni personaggi, che sembrerebbe siano stati sentiti dai magistrati. In procura il fascicolo, però, deve ancora essere riassegnato dopo il trasferimento del sostituto procuratore Ciro Caramore a Busto Arsizio. «Noi riteniamo comunque di aver ricevuto un danno d’immagine da questa vicenda - prosegue Gillardi -, in caso si arrivasse al giudizio penale stiamo valutando se costituirci parte civile. Naturalmente, poi, è una decisione che va presa insieme all’amministrazione comunale tutta».
Il 25 maggio, però, davanti ai giudici amministrativi di Torino si deciderà la legittimità della destituzione. Inoltre Bombonato ha chiesto se era giusto che a sostituirlo fosse un altro Generale e non il più anziano degli aiutanti di campo. —