Il Veneto promosso da Gimbe: contagi Covid calati del 30 per cento
VENEZIA. I dati forniti dalla fondazione Gimbe, che mostrano l’andamento del contagio in Veneto (e nelle altre regioni italiane) nell’ultima settimana, rappresentano una iniezione di ottimismo con cui affrontare l’immediato futuro. Subito dopo l’Emilia-Romagna, è infatti la nostra la regione che ha affrontato il calo più importante nell’incidenza del contagio. Nell’ultima settimana è stata pari a 626 casi ogni 100 mila abitanti (solo sette regioni registrano numeri più bassi), vale a dire il 28.5% in meno rispetto ad appena una settimana fa.
Rimane sotto la soglia di guardia, poi, il numero di posti letto occupati da pazienti Covid in area medica (26%) e nei reparti di Terapia intensiva (27%). Si tratta di dati estremamente importanti che misurano la pericolosità della diffusione del virus.
Parlando di vaccinazioni, il Veneto si colloca a circa metà della classifica che privilegia le regioni con una più alta percentuale di popolazione che ha completato il ciclo vaccinale. Tra le nostre sette province, la media è del 6,9%, leggermente più alta rispetto al 6, 8% nazionale.
Intanto ieri nel maxi congelatore dell’ospedale Dell’Angelo di Mestre è arrivato un nuovo microcarico da 13.100 dosi di AstraZeneca, che dovranno essere distribuite tra tutte le aziende sanitarie della regione. Decisamente poche per imprimere un deciso cambio di rotta a una campagna vaccinale che, soprattutto negli ultimi giorni, sembra essere andata in affanno, proprio a causa della carenza di dosi.
Del resto, AstraZeneca ha comunicato ritardi nella consegna e, entro il 22 aprile, in tutta Italia arriveranno solo 500 mila dosi. L’altra grande incognita è rappresentata dai vaccini monodose di Johnson & Johnson, che oggi dovrebbero approdare per la prima volta in Veneto. Si attendono 14. 500 dosi, sempre all’ospedale Dell’Angelo, destinate a rimanere nel frigorifero, in attesa del verdetto definitivo dell’Ema, slittato alla prossima settimana.
Allora la campagna vaccinale non può che poggiarsi quasi interamente sulle dosi di Pfizer, la casa farmaceutica che fino a questo momento, dopo i ritardi iniziali, si è dimostrata più attendibile nel rispettare le consegne. Adesso il programma della regione è quasi interamente concentrato sugli ultra ottantenni, con l’obiettivo dichiarato di completare la vaccinazione dell’intera platea entro domenica, con una serie di iniziative –fondamentalmente, dei “vax day” – organizzati tra oggi, domani e dopodomani nei territori delle diverse aziende sanitarie.
Parlando di soli “over 80”, il Veneto è la seconda regione, alle spalle della Basilicata, ad averne immunizzato il più alto numero: l’85.5%, poco meno della metà dei quali ha già ricevuto il richiamo. E la seconda posizione, alle spalle dell’Alto-Adige, è anche per l’immunizzazione della fascia 70-79 anni: al 39,5% è già stata somministrata la prima dose e il 3% ha persino completato la profilassi. —
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