Due casi di Covid ai Carmelitani Scalzi: a Treviso chiusi la chiesa e il convento
TREVISO. Chiesa e convento chiusi per Covid. Anche i padri Carmelitani Scalzi di viale Oberdan a Treviso sono stati colpiti dal virus: uno, il più anziano, è finito all’ospedale, anche se non presenta sintomi gravi, mentre l’altro è in isolamento in camera.
Quarantena per gli altri sette religiosi della comunità guidata da padre Aldino Cazzago.
La notizia è rimbalzata ieri nei vari gruppi social legati ai Carmelitani che rappresentano un punto di riferimento importante per la città. La chiesa è stata chiusa immediatamente, spiegando in un cartello che la scelta è dovuta a “motivi sanitari”.
Decisione assunta in accordo con il medico di base e l’Ulss 2, per contenere i contagi. Per questo motivo sono in isolamento anche i padri risultati negativi ai tamponi, poiché potrebbero incubare la malattia.
«Il nostro convento è talmente spazioso che ciascuno ha una stanza a disposizione e riusciamo a mantenere le distanze» precisa padre Cazzago, di origini bresciane, appena ritornato a guidare la comunità trevigiana che già aveva retto dal 2005 al 2010. Il convento dedicato a San Giovanni della Croce, mistico spagnolo vissuto nel 1500, è noto per i gruppi di preghiera e gli incontri spirituali proposti durante l’anno. Ora è tutto congelato e non si sa quando la chiesa potrà riaprire i battenti.
«Non sarà prima del 26 aprile e speriamo che non insorgano altri contagi altrimenti la data slitterà» spiega il superiore, che aggiunge come le condizioni del frate rimasto in convento siano buone: un po’ di febbre, raffreddore, stanchezza. L’altro padre invece è stato ricoverato al Ca’ Foncello per motivi precauzionali: ha 86 anni e i medici vogliono tenerlo sotto controllo.
Padre Cazzago è fiducioso: «Sono sicuro che presto tornerà in convento, ha svolto 40 anni di servizio in missione e superati talmente tanti ostacoli da non farsi spaventare dal virus». —
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