Peggy, il cane pastore sordo che ha imparato la lingua dei segni
Da quando Peggy, un cane pastore, a otto anni ha perso l’udito, la sua vita è cambiata: è stata abbandonata dal suo vecchio proprietario alla Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals e ha dovuto rinunciare al lavoro in una fattoria, che tanto amava. La sua, però, è una storia a lieto fine: Peggy, un collie, ha imparato la lingua dei segni e ha potuto tornare a occuparsi di un allevamento, proprio come faceva prima.
Il merito è suo, ma anche della sua nuova «mamma», Chloe Shorten, che lavora alla Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals, e che nel 2018, quando Peggy è stata abbandonata, ha deciso di adottarla. Il marito è un pastore: la coppia, insieme, ha iniziato il lungo percorso per insegnare a Peggy a comprendere i segni manuali anziché i comandi vocali.
«Sapevamo che Peggy voleva lavorare, quindi abbiamo cercato di prepararla a fare ancora il cane pastore, ma senza fare affidamento sui comandi vocali», ha spiegato Chloe Shorten, che per riuscirci ha chiesto l’aiuto di un addestratore di cani da pastore. «Abbiamo iniziato insegnandole a guardarci le mani. Abbiamo usato rinforzi ripetitivi e positivi e, invece di abbinare un comando verbale a un’azione, abbiamo usato un gesto della mano». Il pollice in su, ad esempio, significa «brava».
Ci è voluto molto tempo perché il cane imparasse il linguaggio dei segni, e anche perché «capisse quanto la amiamo». Adesso Peggy, che ha compiuto dieci anni, lavora part time con gli altri due cani della coppia e il marito di Chloe Shorten. Quando arriva il momento di giocare, deve indossare un localizzatore Gps perché, mentre corre in preda all’entusiasmo, si allontana e non riesce a sentire i proprietari che la chiamano.
«È incredibile vederla con una nuova prospettiva di vita, mentre si gode la sua esistenza con noi», aggiunge Shorten. «È la prova che si possono insegnare nuove cose anche a un vecchio cane ed è una meravigliosa dimostrazione delle sue capacità».