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Апрель
2021

Ferrara, nei laboratori più tecnici e macchine: «Meno contagi ma con la variante»

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FERRARA. Nel giro di un anno il Laboratorio unico provinciale, che ha sede all’interno dell’ospedale Sant’Anna, ha dovuto dirottare una buona parte delle sue risorse verso il fronte della lotta alla pandemia pur continuando a gestire l’attività ordinaria. Ha aumentato la sua capacità di lavoro dalla refertazione di 50 tamponi al giorno a circa 2mila. Ha anche potenziato il personale in servizio e incrementato dotazione tecnologica e disponibilità di kit diagnostici in modo da poter adeguare la produzione giornaliera alle esigenze imposte dalle diverse fasi della pandemia, come spiega in questa intervista la referente, Sara Ghisellini.

Dottoressa, da una decina di giorni il numero dei tamponi eseguiti dal laboratorio si è sensibilmente ridotto. Quali sono i motivi di questo calo?

«Dai dati del mese di aprile il Laboratorio ha processato mediamente circa 1.500 tamponi al giorno, con esclusione dei giorni festivi dove si registra un fisiologico calo delle richieste. Questi numeri sono in linea con il trend di richieste avuto a partire dal mese di settembre con l’esclusione di due mesi in particolare, novembre e marzo, dove abbiamo registrato un incremento consistente delle richieste e in diversi giorni si sono superati i 2.000 tamponi. Ovviamente il numero delle richieste di tamponi va di pari passo con l’andamento dei contagi. Da quanto ci comunica il Dipartimento di Sanità Pubblica, negli ultimi dieci giorni si è registrato un lieve calo della circolazione del virus con conseguente riduzione dei tamponi eseguiti dai “drive through”».

Oltre ai test eseguiti sui casi sospetti indicati dal Dipartimento di Sanità pubblica vengono processati quotidianamente molti altri tamponi. Chi li richiede? E quanto costa il servizio Covid?

«Oltre al Dipartimento di Sanità pubblica, che in termini di numerosità di tamponi richiesti incide per circa un 75%, eseguiamo i tamponi richiesti dal Sant’Anna e da tutti gli ospedali dell’Asl, inoltre svolgiamo il servizio per alcune strutture sanitarie convenzionate. Il resoconto delle spese che riguardano il Laboratorio analisi legato alla gestione dell’emergenza Covid è in fase di definizione anche alla luce delle operazioni di chiusura, che avverrà a breve, del bilancio 2020».

È possibile quantificare la diffusione della cosiddetta “variante inglese” nella nostra provincia?

«La variante inglese a oggi, è sicuramente la prevalente su tutto il territorio italiano e anche la nostra provincia non si discosta da questo trend, lo si evince dagli studi di prevalenza promossi dall’Istituto Superiore di Sanità, a cui anche il Laboratorio unico provinciale di Ferrara ha partecipato, sia dai dati che emergono dalle indagini eseguite su selezioni di tamponi provenienti da diversi contesti, che eseguiamo in laboratorio con metodica Rt-Pcr, con cui possiamo effettuare un primo screening per il monitoraggio delle varianti definite “of concern” ovvero di interesse perché potenzialmente pericolose».

Uno dei problemi segnalati all’inizio della prima ondata della pandemia è stato fornire in breve tempo i referti dei test. Oggi quanto tempo serve per avere l’esito?

«Le tempistiche garantite dal nostro laboratorio sono molto rapide, anche in relazione alla complessità di questa diagnostica e ai carichi di lavoro. Abbiamo tempi di consegna del referto commisurati alle diverse esigenze: emergenti, urgenti e routinarie e percorsi diagnostici preferenziali per determinate categorie, come lo screening delle scuole. Complessivamente processiamo, rispettando le priorità elencate, tutti i campioni pervenuti in una giornata lavorativa in un tempo massimo di 12-18 ore e sempre entro le 24 ore».

Anche il Laboratorio unico ha problemi di personale, come avviene in altri servizi?

«Nell’unità operativa che si occupa di diagnostica Covid-19 lavorano attualmente 12 tecnici sanitari di laboratorio, che turnandosi coprono il servizio giorno e notte 7 giorni su 7, e cinque dirigenti tra medici e biologi. Per fronteggiare l’emergenza sono stati incrementati gli organici, che verranno mantenuti».

Le forniture di macchine, materiali e kit diagnostici sono sufficienti?

«Per la diagnostica Covid-19 disponiamo di 8 linee diagnostiche, a diversa produttività, che utilizziamo in base alle esigenze di tempistica e ai carichi di lavoro. La situazione di criticità che avevamo nel 2020 sembra superata, al momento le ditte fornitrici garantiscono gli approvvigionamenti richiesti e necessari». —

Gi.Ca.

© RIPRODUZIONE RISERVATA




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