Cervo recuperato dal canale trova rifugio in un garage
MONFALCONE Chissà per quante ore s’è dibattuto tra la corrente e i ripetuti tentativi di risalire senza far presa sulle pareti in cemento del canale De’ Dottori. Sta di fatto che di primo mattino l’animale, giovane cervo di un anno, un “fusone” di 100 chili con le sue corna non ancora completamente sviluppate, è finito contro lo sbarramento che attraversa il corso d’acqua all’altezza della centralina Enel. Spossato, le forze ormai messe a dura prova. C’è chi ha dato l’allarme. Sono intervenuti i vigili del fuoco di Monfalcone che hanno provveduto al recupero.
Ma una volta portato in salvo, il cervo ha saltato agilmente la recinzione. L’istinto lo spingeva verso un posto sicuro, un rifugio dove poter riprendere le energie. La sua ricerca nella zona dell’Anconetta, affrontando un “habitat” estraneo, fatto di asfalto, di intrecci di strade. Fino a imboccare via Pacinotti. Il cervo è entrato nel giardino di un condominio, ha percorso lo scivolo che conduce al piano interrato dei posti auto. Un garage era aperto e s’è infilato all’interno. Non sarà stata una radura, un angolo di boscaglia a lui consueta, ma era pur sempre una protezione, un riparo.
La presenza dell’animale non è passata inosservata, tanto che le richieste di intervento si sono moltplicate, in un rincorrersi di segnalazioni da un punto all’altro dell’area cittadina. A quel punto è toccato alla Forestale. Una pattuglia di agenti della stazione di Monfalcone giunta in zona ha perlustrato la zona dell’Anconetta, via via laterali e tratti di strada indicati da passati o automobilisti. Dev’essere stato uno dei condomini a mettere gli agenti sulla direzione giusta. Era proprio là dentro, in quel garage.
È iniziata l’operazione che lo avrebbe portato alla libertà. Il tutto sotto il coordinamento del Servizio foreste e del Corpo forestale regionale. Il povero cervo infreddolito è finito in buone mani. È giunto il veterinario, dell’Università di Udine, che ha eseguito gli opportuni controlli sanitari, ha riscontrato uno stato di ipotermia, ma il “fusone” era in salute. Una volta sedato, gli operatori della ditta Arca, specializzata nel recupero di animali di grandi dimensioni, lo hanno imbragato e caricato sul loro automezzo. Il percorso di ritorno alla sua natura è durato il tempo di raggiungere la riserva dei laghi di Pietrarossa di Doberdò. Gli agenti della Forestale hanno atteso il risveglio del giovane cervo per poi affidarlo al Carso. L’animale s’è alzato e lentamente s’è diretto verso la boscaglia. L’intervento è durato un paio d’ore, conclusosi verso le 14. Nessuno può sapere come e dove il giovane cervo abbia iniziato la sua difficile e pericolosa avventura scivolando nel canale. Sicuramente a monte rispetto allo sbarramento della centalina Enel, c’è da pensare, come hanno osservato gli agenti della Forestale, che nelle fredde correnti ci sarebbe finito nel corso della notte, non foss’altro che per lo stato di ipotermia e di evidente stanchezza. Ma ora è “tornato a casa”, può continuare a crescere. Diventerà adulto, con le sue corna imponenti.