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Апрель
2021

Lo smartphone ha lo schermo intelligente: si adatta in automatico al suo contenuto

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Si chiama «Nxtvision» e promette di essere quello che il nome suggerisce: una nuova visione. Una prospettiva diversa sulla fruizione dei contenuti in mobilità. L'ha elaborata Tcl ed è una tecnologia in grado di ottimizzare lo schermo dello smartphone in automatico, di continuo, senza che l'utente debba fare niente se non godersene il risultato. Ieri era l'intelligenza artificiale a mettere a fuoco e applicare filtri automatici a foto e video, ora lo fa sul lato della fruizione, prendendosi la responsabilità di calibrare quanto si agita sotto il nostro naso. La promessa si traduce in colori più vivi e in parallelo realistici, dettagli nitidi, contrasti profondi. Il tutto senza stancare gli occhi, anzi proteggendoli, riducendo pure qui in autonomia l'affaticamento che deriva dalla luce blu.

È interessante il percorso che il produttore sta facendo nella telefonia, puntando, com'è giusto, sul suo punto di forza: gli schermi, per l'appunto, che sono quelli che l'hanno fatto conoscere alla platea internazionale con i suoi televisori. L'ultimo approdo in ordine temporale è il 20Pro 5G, top di gamma che svetta per il suo Amoled curvo da 6,67 pollici, un design in generale aggraziato e armonioso, l'alta velocità di serie della connettività, quattro fotocamere posteriori con un sensore principale da 48 megapixel targato Sony (il senso, qui, è affidarsi ai migliori per gli ambiti di non primaria competenza), una camera per i selfie da 32 megapixel. Lo spazio di archiviazione interno è da 256 giga, ma si può espandere con una scheda di memoria fino a 1 terabyte, la batteria da 4.500 mAh. Il tutto a 550 euro, un prezzo bilanciato, di sicuro inferiore a molta concorrenza.

«Tcl vuole creare un vero ecosistema domestico, che si declina in molte linee di prodotto. In ambito mobile abbiamo appena cominciato. Il 20Pro 5G è la nostra stella il nostro flagship. Con varie ottimizzazioni automatiche. Non solo capisce che tipo di scena è riprodotta sul display per calibrare i parametri di contrasto e luminosità, ma gestisce i consumi con intelligenza per allungare la durata della batteria» riassume Flavio Ferraro, country manager Italy dell'azienda. «Questo prodotto» aggiunge «è anche una dichiarazione di intenti, di ambizione, una dimostrazione che siamo capaci di fare di più».

Rispondendo a una domanda di Panorama.it durante una presentazione virtuale riservata alla stampa, Ferraro sottolinea infatti che l'obiettivo di Tcl «rimane quello di proporre tecnologia a un prezzo sempre più accessibile. Democratizzarla». La maggior parte del business del produttore si concentra sul segmento entry level del mercato, «ma ciò non vuol dire che abbiamo meno capacità di altri. Anzi». La strategia è differenziare il più possibile l'offerta, «in alcune categorie di prezzo abbiamo un telefono ogni 50 euro».

Il 20Pro 5G fa infatti parte di un ampio catalogo di novità, che sono in tutto ben cinque se si guarda solo agli ultimi mesi. Gli ultimi arrivati sono il 20L+ e il 20L, tra la fine del 2020 e l'inizio del 2021 erano stati annunciati il 20 5G e il 20SE. In particolare, restando sugli ultimi arrivati, il 20L si posiziona sulla fascia da 200 euro. Tra le caratteristiche principali: schermo da 6,67 pollici, quattro fotocamere (principale da 48 megapixel) e batteria da 5.000 mAh. Autonomia promessa: due giorni. Un gradino sopra ecco il 20L+, con il cartellino che si spinge fino a 300 euro, anche qui con una tecnologia peculiare dedicata allo schermo, particolarmente utile nei mesi a venire: si tratta «del primo telefono dotato di tecnologia Circular Polarization Display certificata da TÜV Rheinland, che permette di vedere perfettamente il display, con colori naturali, anche indossando occhiali da sole».

«Siamo quelli dei display» rimarca Ferraro, sottolineando ancora una volta qual è il valore principale dei telefoni TCL. Che nel territorio degli schermi continua a sperimentare, a tutto tondo: ha fatto vedere importanti progressi pure nei foldable, con varie pieghe, persino una formula ibrida, con il telefono che si apre con un ventaglio e poi si allunga. La taglia normale che evolve in large ed extra large. C'è spazio per le avanguardie. E per democratizzare pure quelle: «Lavoriamo per rendere accessibili gli smartphone pieghevoli. Per ora sono di nicchia, però si tratta di un mondo che continuerà a crescere».




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