Pisa, la protesta: slogan e striscioni a difesa del Galilei
Danilo Renzullo
pisa. La rabbia approda ancora una volta in piazza. Accompagnata dalle preoccupazioni per le eventuali ripercussioni sui livelli occupazionali e salariali che la vendita di Toscana Aeroporti Handling potrebbe avere sugli organici impiegati negli scali di Pisa e Firenze. Alcune decine di lavoratori del sistema aeroportuale toscano si sono riuniti ieri pomeriggio in presidio in Corso Italia per protestare contro la possibile cessione della società, ramo d'azienda di Toscana Aeroporti addetto alla gestione di tutti i servizi di terra al Galilei e al Vespucci, sulla quale pende una proposta d'acquisto presentata da un gruppo italiano del settore in corso di valutazione da parte di Toscana Aeroporti.
Bandiere, striscioni e volantini. Lavoratori, famiglie e rappresentanti sindacali si sono uniti in quella che è l'ennesima tappa di una mobilitazione scattata lo scorso mese e che sfocerà il prossimo 3 maggio nel primo di una serie di scioperi che caratterizzeranno la stagione estiva degli aeroporti di Pisa e Firenze.
«L'obiettivo di questa iniziativa è cercare di mettere a conoscenza la città di quello che sta succedendo all'interno dell'aeroporto», spiegano i delegati di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Ugl e Cub che hanno promosso il presidio di protesta. «Il Galilei rappresenta una delle parti pregiate dell'economia della città e dell'intera provincia – proseguono – ed è opportuno e necessario rendere pubblica questa scellerata manovra che Toscana Aeroporti sta portando avanti e l'opposizione che tutti i lavoratori hanno messo in campo per cercare di contrastarla».
La spa aeroportuale toscana ha avviato un mese fa la due diligence, che dovrebbe concludersi a fine maggio, sulla base di una proposta d'acquisto non vincolante presentata da un gruppo italiano già operante nel settore dell'handling che prevede garanzie occupazionali e salariali per 24 mesi. Se l'operazione di vendita sarà concretizzata andrà ad impattare sui 453 lavoratori diretti di Toscana Aeroporti Handling (di cui 223 impiegati al Galilei) e sui circa 200 addetti negli appalti, i «primi a rischiare di perdere lavoro e garanzie», le preoccupazioni dei sindacali che ribadiscono la necessità di ritirare il processo di cessione. «A fine estate scadranno anche le proroghe di alcuni appalti – evidenziano le organizzazioni sindacali – senza che Toscana Aeroporti abbia comunicato cosa intende fare con centinaia di lavoratori che da anni contribuiscono, con salari bassi, turni massacranti e poche tutele alla crescita dell'aeroporto e che ora rischiano seriamente di perdere i posti di lavoro».
Una vertenza, quella scattata lo scorso mese, destinata nei prossimi mesi ad alimentare il braccio di ferro tra la società e le organizzazioni dei lavoratori. Venerdì scorso si sono chiuse con esisto negativo le procedure di raffreddamento, il tentativo di arrivare ad un'intesa sfumata sotto il peso di posizioni risultate inconciliabili. La conferma da parte della società di portare avanti il processo di valutazione dell'offerta d'acquisto ha trovato l'opposizione dei sindacati che si sono detti pronti a proclamare una serie di scioperi (il primo il 3 maggio) per rispondere a quella che definiscono una «scelta scellerata da parte di Toscana Aeroporti». —
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