Nonno Tripoli, è cecinese il vaccinato più anziano della Toscana
CECINA. "Sono contento, perché nella vita bisogna guardare sempre avanti”, sussurra Tripoli Giannini, 109 anni tra quattro mesi. Nato il 20 agosto 1912, sorride seduto al tavolo nella luminosa cucina della casa di via Trieste, dove risiede accudito dalla badante ucraina, la signora Svetlana Bulyha.
Il protagonista di questa storia ha ricevuto il vaccino Pfizer mercoledì 14 e il 5 maggio avrà la seconda dose. E’ tranquillo, disteso e ancora curioso sfoglia un libro di geografia perché, da sempre, è appassionato di luoghi e mondo. “Buongiorno”, dice guardandosi attorno con lo sguardo intelligente e attento, sorpreso della visita e allo stesso tempo lieto di ricevere un’ospite. La sua storia personale attraversa tutto il Novecento, anticipando di poco lo scoppio della Prima guerra mondiale e raggiungendo il Terzo Millennio con vista sul 2021 e sulla pandemia che ha cambiato la nostra esistenza. Sedersi di fronte a lui significa rileggere un lungo capitolo di vita. Lo confermano le foto alle pareti, che ne descrivono alcuni dei momenti più significativi. Pronuncia poche parole, piene però di significato e legate a un messaggio universale di speranza e alla fiducia nel futuro. “Non ho sentito dolore – ricorda aiutato da Svetlana – quando è venuto il medico per la puntura. Anzi, sono felice che sia andato tutto bene”. Chi lo conosce e spesso lo ha trovato a passeggiare al mare sa che una delle sue passioni era e resta la Targa Cecina. E’ l’unico rimasto in vita della pattuglia di ragazzi che, nel 1929, disputò la prima corsa percorrendo le vie principali del paese. E’ così affezionato alla manifestazione da essersi presentato, già centenario, al via di una delle ultime edizioni in piazza della chiesa.
Accompagnato, ha chiesto con educazione permesso, ha stretto la mano al presidente Alessandro Regoli e, prima di rientrare dietro alle transenne e assistere alla gara, ha detto in bocca al lupo ai partecipanti. Un mito. Nel 2021, la rassegna divenuta famosa per i carri allegorici e le sfilate a terra, festeggerà l’edizione numero 60. “Diavolo, ci sarò!”, ha affermato aprendo le braccia e manifestando il suo entusiasmo. C’è da scommettere che, condizioni permettendo, si presenterà al via. Una curiosità. Il giorno in cui ha raggiunto “quota 100”, rallegrandosi per avere vissuto già un secolo, ha invitato famiglia e amici a pranzo al ristorante da Claro alle Gorette. Accanto a lui, sedeva il compianto Giorgio Andolfi, bandiera del calcio rossoblù degli anni sessanta, con il quale ricordò numerosi episodi. Il sindaco dell’epoca, Stefano Benedetti, si congratulò regalandogli una targa. Poi, di recente, è stato ricevuto pure da Samuele Lippi, perché non capita certo a tutti di vedere l’alba del Duemila e, senza scomporsi, vivere altri due decenni. Giannini è il più vecchio residente in Toscana e il più vecchio bersagliere d’Italia. Ha figli, nipoti e bisnipoti. Aveva una bottega di frutta e verdura in piazza Giosuè Carducci, ricorda i bombardamenti del 1944 e, guardando le numerose foto alle pareti, rivede sé stesso giovanotto, uomo e infine nonno. Senza mai perdere il sorriso e in attesa di tornare a Marina a passeggiare