La Spal non dà garanzie, troppe oscillazioni. Adesso i playoff vanno difesi con i denti
FERRARA. E adesso rischia di farsi difficile. Nel senso: se la Spal avesse battuto l’Ascoli, allora avrebbe agganciato il Venezia al quinto posto, avrebbe sostanzialmente blindato i playoff e si sarebbe potuta giocare una posizione di favore (quantomeno per il primo turno) nella griglia degli spareggi.
PIU' COMPLICATO
Invece, perdendo in casa al cospetto dei marchigiani, i biancazzurri non solo hanno peggiorato il proprio piazzamento in classifica (sono stati raggiunti dal Cittadella, che di fatto è avanti per il vantaggio negli scontri diretti - 2 gol a 1 - ed ha anche una miglior differenza reti complessiva), ma hanno pure visto la Reggina arrivare a -3 (il Chievo, ottavo, è a -2 dalla Spal ma deve recuperare la - certo non facile - partita di Empoli). Ciò significa che il vantaggio della Spal, con quattro giornate di stagione regolare da disputare, non dà agio, sicurezze e certezze.
Il prossimo turno (Brescia-Spal, Venezia-Chievo, Cremonese-Reggina) farà sicuramente un po’ più di luce. In ogni caso, da qui al termine la squadra di Rastelli dovrà per forza vincere due partite su quattro (Brescia e Reggiana in trasferta, Frosinone e Cremonese a Ferrara) al fine di avere la ragionevole garanzia di disputarli, i playoff.
ERRORI
E qui è il punto: la Spal di garanzie non ne dà. Non si sa mai cosa aspettarsi. Una calda e una fredda. È mentalmente e caratterialmente fragile. Non sa imporsi quando il momento lo richiede. Il successo di Lecce avrebbe dovuto dare slancio, consapevolezza, vigore, convinzione. Che la partita contro l’Ascoli potesse essere difficile si sapeva, era stato abbondantemente sottolineato. Ma i bianconeri andavano affrontati con altro piglio, non con quel flemmatico titic titoc del primo tempo. Cioè della frazione in cui affondano le radici della sconfitta, a dispetto del fatto che il secondo e decisivo gol ascolano sia arrivato nella ripresa.
La Spal ha pagato un atteggiamento errato, alcune scelte di formazione che l’hanno privata di rapidità-passo-ritmo facendo riemergere la cronica e risaputa staticità che era stata corretta a Lecce, l’altrettanto atavica impotenza offensiva. Le correzioni operate nella ripresa (al di là di quella forzata di Valoti) hanno peggiorato il quadro. Strefezza, che è entrato con il piglio giusto ed ha tentato molto, è utile ed apprezzato multiuso, ma non è un trequartista “alla Valoti”, inoltre nel corso del secondo tempo è stato impiegato in almeno due posizioni diverse in base al mutamento di modulo tattico.
La Spal dopo l’1-2 ha avuto una reazione di nervi, ci ha provato, ha costruito un paio di occasioni ma sostanzialmente non ha mai costretto Leali ad un intervento e, nel complesso, ha espresso una manovra poco lucida, razionale, efficace.
La Spal inoltre ha dimostrato di non saper gestire i momenti topici. Contro il Venezia aveva subìto il gol del pareggio allo scadere del primo tempo, contro l’Ascoli al 42’. Fasi che andavano amministrate in bel altra maniera: non c’è la prova che andare al riposo avrebbe condotto a due vittorie, di certo sarebbero potute maturare partite diverse.
MALE IN CASA
E ancora: contro l’Ascoli i biancazzurri hanno rimediato il quarto ko casalingo (gli altri, contro Brescia, Pordenone e Reggina). Ciò significa 12 punti persi. Un’enormità, oltretutto sono state occasioni perse contro formazioni che in classifica stanno dietro e che lottano (o lottavano, nel momento in cui sono scese al “Mazza”) per evitare la zona pericolosa. Sarebbe stato sufficiente ottenere anche solo la metà di quei 12 punti per trovarsi adesso a quota 56 ed essere al quarto posto, in solitudine, davanti al Monza. E non si dimentichi che a Ferrara la Spal ha anche pareggiato con Cosenza ed Entella, evitando di citare i pareggi con le big Monza, Empoli e Venezia.
La Spal il proprio campionato lo sta vedendo in salita soprattutto a causa del rendimento interno: in 17 gare appena 7 successi, a fronte di 6 pareggi ed appunto 4 sconfitte. Conquistati 27 punti su 51. L’handicap è evidente. Oltretutto, in casa la Spal ha incassato 18 gol: tra le prime nove della classe nessuna ha fatto peggio, e solo il Venezia ne ha subìti altrettanti.
Ora si tratta di vedere se nelle prossime partite i biancazzurri riusciranno, con la dovuta continuità, a correggere/superare i propri limiti, ad andare oltre le citate difficoltà. Ne va dell’approdo ai playoff, e del successivo esito delle gare di spareggio. —
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