Triestina notturna con il Südtirol
TRIESTE Mancano tre riprese al gong finale. Anzi a quel rintocco che chiude otto mesi di fatiche sul campo e di tribolazioni epidemiche e che aprirà ai più bravi non arrivati primi di giocarsi la gloria nell’appendice più lunga e contorta dei campionati professionistici. Tra questi ci sarà la Triestina, il Südtirol invece potrebbe toccare il cielo con un dito già il 2 maggio. Così la partita serale di lunedì19 aprile al Rocco (ore 21 diretta Raisport) rappresenta un crocevia per entrambe. Gli ospiti non hanno alternative o quasi alla vittoria, agli alabardati i tre punti servirebbero tanto e non solo per gestire in crescendo e con meno affanni il rush finale. La squadra di Pillon vuole dimostrare che sa giocarsela alla pari con le big, come ha sempre fatto, anche se è reduce da due ko consecutivi dopo l’acuto sul Padova. Questo è il maggior pericolo per la solidissima squadra di Vecchi. Il pensiero torna al Druso in clima prenatalizio con Pillon arrivato da tre settimane. Una rete inventata da Mensah risolse la sfida. Di questi tempi bisogna aggrapparsi a tutto anche ai ricordi con l’auspicio che la Triestina sappia rinverdirli. Sul piano della solidità e della continuità ci sarebbe poco a cui aggrapparsi. Il Südtirol non perde quasi mai un colpo e i 71 punti in classifica lo dimostrano. Ogni partita va giocata sul campo e le ambizioni della vigilia così come i pronostici a favore tante volte si volatilizzano. Il tecnico alabardato Bepi Pillon ne è consapevole.
«Dovremo comunque stare molto attenti - dice dopo la rifinitura di ieri - . Il Padova è una squadra forte, il Perugia è una squadra forte, il Sudtirol secondo me è quella che in questo momento sta meglio. È la più continua nei risultati, sta molto bene fisicamente, è una squadra costruita bene, adatta alla categoria ed è veramente competitiva».
Gli assetti in campo hanno un’importanza relativa ma determinano almeno l’atteggiamento iniziale.
«Abbiamo fatto bene sia con il 4-4-2 che con il 4-3-1-2 - continua Pillon -, è quindi solo una questione di valutare il da farsi e vedere quale scelta fare, chiaramente guardando anche il sistema di gioco dell’avversario, valutando i pro e i contro di tutte le situazioni». L’avversario gioca con un trequartista di livello come Casiraghi, probabile che la Triestina in avvio si metta a specchio con Sarno alle spalle delle punte imitando lo scacchiere di Perugia e non quello vincente con il Padova. Ma si può sempre cambiare in corsa. Purché lo si faccia per tempo.
In questa ottica c’è Mensah che scalpita, decisivo con gli altoatesini, solidi ma lenti in difesa, sia la passata stagione che nella gara di andata.
«Ci sto pensando, devo fare una scelta perché ho quattro attaccanti tutti bravi, è sempre difficile lasciar fuori qualcuno di loro ma devo fare delle scelte e vedremo all’ultimo». Altre opzioni tattiche non ci sono con le indisponibilità di Petrella e Procaccio, però una settimana di lavoro senza trasferte da mille chilometri nel mezzo ha un peso.
«E’ chiaro che c’è più tempo per preparare la partita per recuperare energie fisiche e nervose» conclude Pillon.
Oggi la sua Triestina ne avrà bisogno. Un altro stop e l’arretramento in classifica possono lasciare un segno indelebile sull’epilogo della stagione. —