Intervento al ginocchio per Kyle Edmund: sarà fuori per diversi mesi
In una settimana piena di soddisfazioni per il tennis britannico, con uno straripante Daniel Evans semifinalista in singolo e finalista in doppio dove andrà alla caccia del titolo insieme al connazionale Neal Skupski, e il successo delle ragazze in Billie Jean King Cup contro il Messico, purtroppo arrivano delle brutte notizie sul conto di Kyle Edmund, numero 69 del mondo (ex n.14).
Il 26enne britannico, che non ha ancora esordito in questa stagione, rischia di saltare ancora diversi mesi di attività dopo aver subito un intervento chirurgico al ginocchio sinistro.
I problemi fisici di Edmund derivano dal passato. Infatti, nell’ottobre 2018, una risonanza magnetica aveva rivelato del fluido dietro il ginocchio sinistro. Proprio in quel mese, Edmund aveva vinto il suo primo titolo ATP ad Anversa, raggiungendo, inoltre, il suo best ranking al numero 14 del mondo anche grazie alla semifinale agguantata all’Australian Open. Da quel momento, l’unico ulteriore guizzo da parte del britannico è arrivato nel febbraio dello scorso anno con il successo nel New York Open, torneo ATP 250 vinto in finale contro il nostro Andreas Seppi.
Dalla ripartenza del circuito dopo lo stop imposto dalla pandemia, per Edmund sono arrivate sei sconfitte e un solo successo contro Bublik al primo turno dello US Open. Edmund ha disputato l’ultima partita ufficiale alle qualificazioni del torneo ATP 500 di Vienna, a fine ottobre 2020, sconfitto al primo turno in tre set dal taiwanese Jason Jung.
Edmund avevo provato a evitare di sottoporsi all’intervento chirurgico, in virtù dei rischi che ne derivano per un atleta, ma il dolore è aumentato a inizio 2021 al punto tale di impedirgli di giocare. Da qui la decisione di sottoporsi a fine marzo ad una “piccola procedura”. L’intervento è stato eseguito in Svizzera dall’équipe del dottor Roland Biedert, famoso per aver operato altri top player quali Roger Federer, Stan Wawrinka e Juan Martin del Potro. Pur trattandosi di un piccolo intervento, si prospetta un lungo periodo di riabilitazione per il tennista britannico, che non ha comunicato – neanche tramite il suo entourage – una possibile data di rientro. La speranza dei tifosi britannici di vederlo in campo a Wimbledon sembra davvero molto flebile.
Articolo a cura di Giuseppe Di Paola