Montecarlo, Rublev verso la finale: “Ho imparato la lezione di Miami, lì ho perso per emotività”
Prima finale in carriera in un Masters 1000 per Andrey Rublev, che contro Tsitsipas va alla caccia del successo più importante della sua carriera. Il pass per la finale è arrivato grazie alla vittoria in due set contro il norvegese Casper Ruud, un match non facile che ha visto il russo recuperare in entrambi i set da una situazione di svantaggio: “Casper ha iniziato davvero bene l’incontro. Ha messo in campo tanta intensità, ed è per questo che si è trovato avanti di un break. Sapevo di dover alzare il mio livello. Dovevo iniziare a giocare più aggressivo, altrimenti avrei perso il match”. Proprio la maggiore aggressività e il maggior numero di vincenti sono quelli che Rublev ha definito “la chiave per vincere il primo set”. La medesima strategia è stata decisiva per recuperare dallo svantaggio di 2-4 nel secondo set, come ammesso da Rublev: “Se volevo vincere questa partita, sapevo che avrei dovuto giocare come alla fine del primo set”.
Nel corso della settimana monegasca, Rublev ha palesato una calma e una solidità mentale che è mancata a Miami dove come evidenzia lui stesso: “È una lezione che ho imparato a Miami, lì ho perso a causa della mia emotività. Questa settimana le sto gestendo molto bene, e questo mi ha permesso di vincere match da situazione di difficoltà”. Il focus su sposta su Tsitsipas, avversario di un match che Rublev prevede molto combatutto. “Stefanos è sicuramente uno dei top player che ho affrontato più spesso. Ci siamo già sfidati quest’anno (semifinale di Rotterdam vinta in due set da Rublev, ndr) e diverse volte l’anno scorso, alcune volte ho vinto altre no, ma sono stati match molto duri e decisi al terzo set”. In totale le sfide sono sei e il bilancio è in parità (3-3).
Chiosa finale sul suo stile di gioco aggressivo, che per qualcuno però è troppo poco vario per ambire a rimanere in pianta stabile tra i primissimi del mondo. Rublev conferma ma allo stesso tempo evidenzia i suoi miglioramenti: “Il mio stile di gioco è aggressivo perché è quello in cui riuscivo al meglio sin da quando ero bambino. Adesso difendo meglio. Comincio ad andare più in rete. Ovviamente non è sempre tutto perfetto. A volte commetto alcuni errori. Se vuoi essere un giocatore migliore, devi saper fare tutto. Sto provando a farlo”.
Articolo a cura di Giuseppe Di Paola