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Апрель
2021

Tutti in classe, Dolomitibus in crisi: non ci sono abbastanza mezzi per garantire il distanziamento a bordo

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Belluno. Il ritorno della didattica in presenza al 100% è una buona notizia, ma porta con sé problemi organizzativi rilevanti. Al momento, infatti, è ancora in vigore il limite di capienza del 50% sui mezzi pubblici e questo significa che il sistema del trasporto scolastico dovrà affrontare una lotta contro il tempo per essere pronto nel giro di una settimana. La speranza delle aziende del trasporto pubblico è che cambino i parametri, concedendo una maggiore capienza, ma al momento non si sa nulla di certo.

«Martedì», spiega Andrea Biasiotto, presidente di Dolomitibus, «tutte le aziende di trasporto pubblico sono state convocate dall’assessore regionale Elisa De Berti e in quella sede ci auguriamo di avere informazioni più precise e si vedrà cosa e come fare. Noi di Dolomitibus faremo tutto il possibile per soddisfare le richieste del governo, ma in questo momento ancora non sappiamo quale limite alla capienza dei mezzi verrà imposto».

Di sicuro, se la capienza dovesse restare al 50%, per Dolomitibus come per tutte le altre aziende di trasporto pubblico, sarà un problema. «Con i mezzi pieni a metà non abbiamo registrato problemi. I ragazzi hanno dimostrato di essere ligi alle regole e siamo riusciti a gestire la cosa senza troppe difficoltà», continua Biasiotto, ma bisogna ricordare che Dolomitibus ha incrementato il servizio con diciotto mezzi in più e 48 corse aggiuntive, oltre al personale di terra nei capolinea di Belluno e Feltre per mantenere alta l’attenzione degli utenti sulle misure di sicurezza.

«Abbiamo anche elaborato un piano per la didattica in presenza al 75%», prosegue il presidente, «piano che finora non è mai servito e che prevede il sostegno di operatori privati».

I tecnici di Dolomitibus stanno già valutando tutte le opzioni possibili, ma c’è un’oggettiva carenza di autobus: «In questo periodo stiamo utilizzando per il servizio scolastico circa 145 mezzi e ne abbiamo 200 in tutto. Di questi 200 bisogna sempre calcolare quelli che sono in manutenzione o che sono omologati per il turismo. Insomma, a prima vista sembra un’impresa impossibile. Già con l’ipotesi 75% eravamo al limite».

A questo punto la priorità è avere informazioni certe: «Ormai ci siamo abituati alle cose che cambiano nel giro di pochissimi giorni», osserva Biasiotto. «Abbiamo fatto un sacco di cambiamenti, compreso il distanziare i sedili sugli autobus dove si poteva quando sembrava che fosse obbligatorio il metro di distanza, poi rientrato. La struttura di Dolomitibus si è fatta in quattro per dare il miglior servizio possibile e continuerà a farlo, ma un certo margine di preavviso sarebbe auspicabile, perché quello del trasporto scolastico è un problema logistico non secondario e non banale».

Ora le aspettative si concentrano sull’incontro di martedì con la Regione, con la speranza di un allentamento delle restrizioni. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA




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