Elon Musk strappa un altro successo: SpaceX è stata scelta dalla Nasa per portare la prima donna sulla Luna ed effettuare il primo volo commerciale della storia sulla superficie del nostro satellite. A cinquant’anni di distanza dall’ultima passeggiata lunare, l’ente statunitense ha deciso di tornare a concentrarsi sulla Luna per iniziare a tastare il terreno in vista della costruzione di una vera e propria base lunare che servirà come rampa di lancio per portare l’uomo su Marte. Un progetto ambizioso, annunciato per la prima volta nel 2017 sotto l’amministrazione Trump e poi confermato dal nuovo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden; nell’ambito dello stesso viaggio – la missione Artemis - la Nasa punta a portare sul suolo lunare anche la prima persona di colore della storia.

Al momento non si conoscono ancora molti dettagli sulla missione: sappiamo che la Nasa ha preselezionato 18 astronauti da cui usciranno i nomi dei partecipanti al lancio Artemis. Dopo essere partiti dalla Terra a bordo dello Space Launch System (SLS) e aver orbitato intorno alla Luna a bordo della capsula Orion della Nasa, entrerà in gioco SpaceX perché dovranno trasferirsi su una nuova versione del razzo Starship in grado di affrontare la discesa verso il suolo lunare. Fondamentale per il successo della missione il funzionamento del sistema di riutilizzo del razzo progettato per trasportare più volte equipaggi e carichi per lunghi viaggi nello spazio e in grado di atterrare in posizione verticale.

La prima missione Artemis non dovrebbe partire prima della fine del 2021 e si tratterà di un volo di prova senza equipaggio per testare il razzo in via di sviluppo nei laboratori SpaceX. A questa seguirà una seconda missione che vedrà coinvolti il sistema SLS e la capsula Orion per fare un test dei meccanismi di aggancio e, infine, la missione Artemis III entro il 2024 che coinvolgerà anche gli astronauti per completare il viaggio verso la Luna.

Musk è riuscito a portare a casa una commessa da 2,9 miliardi di dollari, battendo la concorrenza di un altro paperone come Jeff Bezos, in gara con la sua Blue Origin, e di Dynetics, società della difesa del gruppo Leidos Holdings. Una cifra importante che darà nuova linfa anche all’idea di turismo spaziale, lanciata qualche anno da Musk, che potrebbe sfruttare i test e gli investimenti sul razzo Starship per costruire la navicella adatta a orbitare intorno alla Luna e fare poi ritorno sulla Terra. In più SpaceX è riuscita a convincere la Nasa ad affidarle un contratto singolo e non ad un consorzio di aziende – utilizzato finora per tutelarsi in caso di fallimento dell’impresa - per costruire la nuova navicella spaziale per l’allunaggio. Le ragioni sono di natura economica: una sola azienda costa meno di un consorzio e in tempi di ristrettezze economiche, per lo stesso motivo la Nasa ha dovuto mettere fine all’esperienza Shuttle nel 2011 che ha consentito a SpaceX di diventare una delle principali potenze nel mondo dei viaggi nello spazio, come dimostra la storica missione di un anno fa che ha permesso all’azienda di diventare la prima società privata a trasportare 4 astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.

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