Mette in fuga i ladri con un bastone dopo essere rimasto a dormire nel bar
LIVORNO. Sono appena scoccate le due della notte. Daniele Fabbrizi, 49 anni, gestisce il bar-ristorante-discoteca “Da qualche parte”, su viale Italia. Come quasi tutti i locali, da mesi, è chiuso a causa dell’emergenza coronavirus. E lavora solo con l’asporto e le consegne a domicilio. I furti, in passato, purtroppo non sono mancati. È anche per questo che la notte fra sabato e ieri ha deciso di dormire dentro, al piano di sopra, con un monitor collegato all’impianto di videosorveglianza che inquadra ogni angolo dell’edificio.
Fabbrizi è disteso sul letto quando viene svegliato di soprassalto da un fortissimo rumore. Tre persone – probabilmente giovani, dirà poi lui alle forze dell’ordine dopo aver guardato i fotogrammi del video – forzano l’ingresso principale dal lato del ristorante ed entrano dentro. Suona l’allarme. L’imprenditore si alza e con il pigiama e un bastone in mano scende per le scale alla ricerca dei ladri. Che si spaventano e fuggono subito, seppur con il registratore di cassa del bar sottobraccio, con appena dieci euro di spiccioli.
«Ero lì a dormire – conferma Fabbrizi, nella mattinata del 18 aprile già al lavoro – quindi sono sceso immediatamente. Avevo un bastone, ma per fortuna sono fuggiti. Né io né loro ci siamo fatti del male». Il ristoratore, sul momento, ha deciso di non chiamare nessuno. Né il 112, né il 113. Non si è neanche accorto che mancava il registratore di cassa e dopo aver verificato che il locale non era devastato – «era l’unico mio pensiero», racconta – esausto se ne è tornato a dormire. E dopo poche ore, alle prime luci dell’alba, una donna nella spiaggetta fra le Terrazza Mascagni e i Pancaldi, un metro e mezzo al largo, ha intravisto quello che poteva essere un registratore fiscale. «Fra la sabbia ci sono degli scontrini con l’intestazione e la Partita Iva di “Da qualche parte”», spiegherà con agli agenti della sala operativa di viale Boccaccio, che inviano subito due volanti.
Di prima mattina, verso le 8, il ristorante è chiuso. Non sanno che Fabbrizi è dentro a dormire. Quindi contattano i familiari, che si mettono in contatto con lui. Il sopralluogo avverrà di lì a poco, con l’imprenditore che racconterà alla polizia di non averli voluti chiamare in piena notte tornando a dormire, ringraziandoli per il recupero del registratore.
Nei prossimi giorni – quando e se l’imprenditore deciderà di sporgere denuncia in questura – potrà decidere di allegare alla denuncia anche il video registrato dall’impianto di videosorveglianza del bar-ristorante-discoteca del lungomare, che inquadrerebbe i tre ragazzi – non ben riconoscibili purtroppo dai filmati.