Turkish Airlines Euroleague Playoff #Gara5 2020-21: l’Armani Shields Milano vola alle Final 4 battendo, con spavento finale, un mai domo Bayern
E’ stata una partita storica, epica, clamorosa, inaspettata e non poteva essere che così. Dopo 29 anni dall’ultima maledetta volta ( conservo ancora la più grande delusione sportiva perché quella Coppa dei Campioni fu veramente gettata alle ortiche) l’Olimpia torna tra le prime 4 d’Europa.
Ora i più maligni diranno che solo in un anno così particolare poteva succedere, ed i più malvagi aggiungeranno che ciò è stato possibile grazie all’assenza del pubblico; che si sa , quello del Forum è come quello di San Siro nel calcio, non perdona niente.
In realtà è stato possibile grazie all’armonia di gruppo, composto da uomini che pensano prima alla squadra , che vogliono vincere e che hanno condiviso fin dal principio il progetto Messina senza mai lamentarsi ed impegnandosi a fondo anche nei momenti difficili come nel post gara 4 , persa per aver smesso di giocare al 34esimo e non al 38esimo come stasera
In pochi ad ottobre avrebbero previsto e pronosticato le Final 4, forse con ancora negli occhi le delusioni dell’annata precedente: ma gli innesti di Leday, Punter e soprattutto Shields e Delaney hanno cambiato il volto della squadra regalandole un tasso tecnico sugli esterni che solo pochissime altre squadre potevano pareggiare.
Nel settore lunghi le mancanze più evidenti ma con un jolly di nome Hines che nessun altra squadra ha, di certo non il Bayern. Ultimo quarto dell’esimio Kyle da registrare e da tramandare ai posteri. Per conto mio è il degno erede dei grandi americani sbarcati nei decenni scorsi all’Olimpia e che le hanno permesso di diventare la società italiana più gloriosa.
E la cosa bella è che Colonia è un punto di partenza e non di arrivo: posto che con la corazzata Barcellona non si parte già battuti come ha dimostrato lo Zenit, il prossimo anno siamo certi che il roster verrà ritoccato e migliorato a tal punto ( volete nomi? Walkup, Melli, Marjanovic) da posizionare nei pronostici in pole position o quantomeno in prima fila.
Il posto , per anni vacante, che spetta all’Olimpia.
IL TABELLINO: OLIMPIA MILANO – BAYERN MONACO 92 – 89
LE PAGELLE
BALDWIN 7: primo tempo da incubo, esplode nella ripresa dominando con la sua fisicità e con il suo tiro dalla media. Westbrookkiano fino al midollo, anche nelle scelleratezze.
SISKO 4,5: subisce tutti gli esterni milanesi e davanti non dirige l’orchestra come ha fatto in altri episodi della serie. Il sosia di Ibra a conti fatti è mancato parecchio.
LUCIC 5: scentrato da tre, pecca in personalità e si conferma un collante e non una prima punta. Alcune giocate pazzesche, che può darsi potremmo rivedere in Italia il prossimo anno.
SEELEY 6: mette 11 punti, come al solito silenziosi. Anche lui però soffre il trio milanese Shields Punter e Delaney
REYNOLDS 7,5: 19 e 10 per gradire, una presenza costante sotto le plance, pure la tripla nel finale. Per fortuna di Milano ha la sua pecca nel passare la palla specie se raddoppiato. Ma visti i miglioramenti fatti in questi ultimi anni non dubitiamo possa levarsi di dosso anche questa pecca
FLACCADORI 6: sta in campo dignitosamente 5 minutini, chissà se vorrà tornare in Italia il prossimo anno
ZIPSER 5,5: il manifesto del giocatore incostante. Una furia in gara 4, molto meno incisivo in gara 5. Esce da questa serie certamente rivalutato ma rimane il fatto che non lo vorrei mai nella mia squadra
GIST 6 : pochi minuti ma di alta qualità con giocate difensive clamorose. Si potesse farei cambio subito con Evans, e penso che pure Messina sarebbe d’accordo con me.
JOHNSON 7,5: jump dai 5 metri immarcabile ma è anche tanto altro: presenza continua a rimbalzo, intimida con le sue lunghe leve. Concreto come mai in carriera, specie a questo livello
RADOSEVIC 4,5: lui invece esce molto ridimensionato da questa serie. 10 anni fa aveva illuso parecchi, i più scafati avevano capito che era il classico giocatore non da playoff.
PUNTER 6,5: primo tempo di sofferenza cn Baldwin alle calcagna, gioca 5 minuti da vero Punter che si riveleranno pietre miliari della vittoria biancorossa
MICOV 5:queste 5 partite ci hanno detto che a questi livelli è bollito. Ciò non toglie che da qui a fine stagione sarà ancora utilissimo in LBA e chissà che contro il Barcellona non abbia un colpo di coda
RODRIGUEZ 6: dirige l’orchestra piuttosto bene, tranne gli ultimi 2 minuti in cui fa tutto quello che un play non deve fare. E che gli costa 1 voto
SHIELDS 10: primo 10 della mia storia di pagellaio. Partita epocale, per quantità, qualità, carisma, grinta, scelte…tutto. Direi Lebroniana…. Faccio fatica anche a paragonarlo a qualche grande del passato, giocatore pressoché unico
BROOKS 5,5 : difende come può su un indemoniato JaJuan, un buon assist e stop.
LEDAY 4,5: messo alla frusta dai lunghi bavaresi, fatica ad entrare in partita sbagliando tiri per luii semplici. L’unico lampo, una schiacciata tonitruante.
HINES 9,5: fino a 1 minuti dalla fine era da 7,5 ma quelle due giocate difensive le rivedremo anche fra 30 anni sul cubo al Forum. Mi piace ricordare allora i tanti canestri semplici (per modo di dire), dopo una “rollata”, muovendo il corpo come un cuneo proteggendosi col ferro. Canestri che hanno permesso l’approdo alle F4
DATOME 7: primi 20 minuti limitato dai falli ma perfetto al tiro. Quando le partite contano Gigi c’è, anche se non al 100% della forma.
TARCZEWSKI 7: 4 punti e 3 rimbalzi offensivi che valgono oro. Contributo fattivo alla causa finalmente.
DELANEY 9: autore del canestro più pesante di serata quando il Bayern è risalito fino a meno 4. Partita da killer, falli raccattati con esperienza e canestri decisivi. E’ stato preso per questo, ha ripagato l’investimento
SALA STAMPA
ETTORE MESSINA : “Abbiamo giocato una grande partita per 39 minuti, poi nell’ultimo minuto abbiamo fatto tutto quello che non dovevamo. Quel minuto ha simboleggiato il significato del concetto di aver paura di vincere. Ma ripeto è stato solo un minuto contro un Bayern che ha avuto una grande stagione, ha fisico, carattere e tiratori.
Davvero complimenti. Per noi è un grande risultato, è bello per la società, il Sig. Armani, la sua famiglia, il Sig. Dell’Orco. Ma la cosa più importante, ancora più che giocare le Final Four, è ritornare il prossimo anno a disputare i playoff, questo deve essere il nostro obiettivo, essere una squadra che ogni anno gioca i playoff.
Poi ci sta di arrivare alle Final Four, come è stato quest’anno. Il momento in cui ho capito che potevamo farcela è stato a Mosca: quella vittoria ha detto che davvero potevamo giocarcela con tutti, anche se poi abbiamo scoperto che per giocare la post-season sarebbe servito vincere ancora.
Shields? E’ in crescita, merito degli assistenti che lavorano con lui, all’inizio non era uno che giocava il pick and roll oppure a cui affidare la palla nei momenti cruciali, perché prima venivano altri. Credo che giocare accanto a elementi come Rodriguez, Delaney, Hines, Datome aiuti tutti e lui è cresciuto anche grazie a loro”.
Sulla presenza di Mario Fioretti in conferenza stampa: “E’ qui da 18 anni, è un pezzo importante di storia di questa società e finalmente può accarezzare una Final Four. Lui è il simbolo di tutte le persone che lavorano per questo club, staff tecnico, sanitario e in sede. Io sono contento di giocare una Final Four con la quarta squadra diversa, ma qui il merito è di un gruppo che sta bene insieme e quando arriva il momento di farlo si obbliga a fare uno sforzo in più, conscio che serva per il bene comune”.
Sulle Final Four: “Al momento, vedo che giochiamo contro il Barcellona: ci ha battuto due volte. La seconda, a Milano, ci ha battuto nettamente. Siamo contenti e ci godiamo questa esperienza”.
ANDREA TRINCHIERI : “Congratulazioni a Milano. Ha giocato una gara importante, ma noi non siamo mai morti. Sono stati migliori per gran parte della partita, ma alla fine abbiamo risposto e siamo arrivati all’ultimo tiro.
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