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Май
2021

Colpo a sorpresa della Roma: arriva Mourinho

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Sopravvissuta ai tentativi di strateghi navigati, scommesse più o meno sensate, santoni stranieri e cavalli di ritorno, la maledizione romanista degli «zeru tituli» dovrà essere esorcizzata dal suo creatore. Lanciata da José Mourinho il 3 marzo 2009, anche se effettiva dal 24 maggio 2008 (Coppa Italia vinta contro l’ultima Inter del primo Mancini), chissà se perdurerà anche per il prossimo triennio ai trattamenti dello Special One, rientrato in pista neanche 16 giorni dopo l’esonero dal Tottenham.

La Roma, in un solo giorno, ha ufficializzato la staffetta portoghese in panchina: tanti saluti a fine stagione a Paulo Fonseca, comunque al suo posto domani con lo United, per le ultime quattro giornate di campionato e chiamato a lasciare la barca giallorossa in Europa, e annuncio in pompa magna dell’approdo di Mou. Un capolavoro mediatico, coltivato nel silenzio, che porta la firma del padrone Dan Friedkin, avallato dal figlio Ryan: Roma ritornata sulle prime pagine di tutto il mondo, social intasati e titolo sospeso per eccesso di rialzo in Borsa (+21, 02%).

La svolta, quando tutti i segnali portavano a Sarri (spiazzato dal dietrofront), a cavallo della disfatta d’andata con lo United: mentre a Manchester Fonseca naufragava, a Londra i Friedkin – con i buoni uffici dell’agenzia americana Caa (che si occupa degli affari commerciali del tecnico) – si incontravano con Mou e ne incassavano la disponibilità. Un indizio era pure uscito dalla bocca dello stesso Mourinho in un’intervista al Times: «Sono legato all’Inter, ma potrei allenare una rivale in Italia».

Detto e fatto nella notte tra lunedì e martedì, quando i Friedkin hanno ordinato a Tiago Pinto di chiamare Jorge Mendes per chiudere il contratto di uno dei suoi assistiti più di grido.

Operazione chiusa all’alba dai due portoghesi, il gm giallorosso e il superprocuratore, e da tre legali inglesi: intesa triennale dal 1 luglio 2021, ingaggio da 8 milioni netti con i bonus (10 lordi) a stagione e Tottenham che, per accordi precedenti, verserà per il primo anno un conguaglio di quasi 9 milioni.

«Ho capito immediatamente quanto sia alta l’ambizione della società: insieme vogliamo costruire un percorso vincente negli anni. Daje Roma!», le prime parole del José romanista. Un colpo di scena arrivato due ore dopo il comunicato (già pianificato dal giorno prima) del commiato a Fonseca, venuto a sapere a cose fatte dell’ingaggio del connazionale, che ribalta i lavori in corso per la Roma futura: non più così sicuro l’addio a Dzeko, valutazioni aperte su Smalling, Mkhitaryan e Pedro (già avuti, tra United e Chelsea, da Mou) e sui rientri dai prestiti di Florenzi e Kluivert; per lo staff tecnico non impossibile una chiamata a De Rossi.

Lo Special One, 25 trofei raccolti tra Porto, Chelsea, Inter, Real e United, si è preso una delle missioni più complicate della sua carriera pluriventennale: riportare almeno un «titulo» in una bacheca vuota da 13 anni. Anche per colpa, nella precedente vita interista (una Supercoppa, una Coppa Italia e uno scudetto vinti davanti alla Roma), dell’anatema lanciato da Mou. —




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