A27, un’altra estate di code e cantieri. «Togliere il pedaggio tra Belluno e Vittorio»
BELLUNO. «Mi rendo conto che i lavori di messa in sicurezza delle gallerie sono necessari, ma il disagio non è affatto secondario e, dopo tre anni di cantieri, è proprio il caso che la società Autostrade consideri di sospendere il pedaggio almeno tra Belluno e Vittorio Veneto». Reagisce così il presidente della Provincia, Roberto Padrin, alla notizia che Autostrade chiuderà per 20 settimane, dal 7 maggio, la canna sud della galleria monte Baldo di Vittorio Veneto, drenando una parte del traffico lungo l’Alemagna o la Feltrina, almeno nei fine settimana. Verranno chiusi, infatti, gli ingressi autostradali di Fadalto e Vittorio Nord.
«Considerato il prevedibile disagio per i bellunesi ed i turisti, in un delicato momento di ripartenza» aggiunge Padrin «siamo certi che Autostrade ci informerà in modo che noi possiamo spiegare il tutto ai nostri concittadini».
Insieme alla Provincia reagisce il mondo economico. Mario Pozza, presidente della Camera di Commercio, si chiede «se era indispensabile aprire il cantiere proprio nel pieno della stagione turistica, dopo un anno di fermo».
«Via il pedaggio? È l’indennizzo minimo che si può chiedere? Qui rischiamo che i possibili turisti se ne vadano da altre parti, per evitare le code della domenica». I toni si accendono ancora di più con Lorraine Berton, presidente di Confindustria Dolomiti. «C’è il fortissimo rischio di una nuova estate di disagi. Chiedo alle Istituzioni bellunesi di attivarsi immediatamente. Non possiamo ritrovarci nelle condizioni di giugno e luglio del 2020». Un problema in più, la chiusura del monte Baldo, «per una stagione estiva che deve essere soprattutto di ripartenza e invece siamo ancora una volta al punto di partenza e non è un gioco di parole».
Berton rilancia gli interrogativi che molti si pongono. «La sicurezza è fondamentale, sia chiaro, ma perché non si è approfittato dei mesi di zona rossa e arancione? Perché si interviene ancora una volta in estate? Perché siamo costretti ad assistere sempre allo stesso copione?». Infine, la presidente degli industriali sollecita la convocazione “il prima possibile” un tavolo in Prefettura estendendo l’invito alle categorie economiche.
Come Padrin e Pozza, anche Claudia Scarzanella, presidente di Confartigianato chiede la cancellazione del pedaggio. «I lavori sono necessari e i disagi inevitabili. Però per tutta la durata dei cantieri, che si preannuncia lunga, si cancelli il pedaggio per i mezzi in transito». Infatti, ricorda Scarzanella. «ancora una volta ci ritroviamo a parlare di lavori in un tratto preciso di A27, dove in realtà i cantieri insistono tutto l’anno, con gravi disagi per l’utenza. Lavori che trasformano l’autostrada in una strada qualsiasi per di più neanche a scorrimento veloce».
La presidente di Confartigianato non ha dubbi: se questi interventi sono necessari e auspicabili per la sicurezza della viabilità, potevano però essere programmati in periodi diversi, ad esempio durante le settimane di “zona rossa” e non sempre durante l’estate quando per fortuna le nostre strade si riempiono di turisti. «Bisogna cercare tutti i modi possibili per ridurre i disagi del traffico, con l’auspicio che i lavori in A27 non siano un ulteriore ostacolo al turismo che deve ripartire. Per questo, a parziale ristoro, chiediamo l’abbattimento dei pedaggi: non sarebbe giusto pagare i costi di un’autostrada senza avere il servizio di un’autostrada».
E, a proposito di turisti, Walter De Cassan, presidente di Federalberghi, si elettrizza. «Per riportare turisti e villeggianti dobbiamo dimostrare il massimo di accoglienza. Il rischio di code li allontana. Ricordiamo tutti che cosa è accaduto l’anno scorso. Almeno, appunto, garantiamo il pedaggio di rientro gratuito…».
Il presidente Pozza ritorna sull’argomento, con un pizzico di ironia. «Non vorrei» sospira «che qualcuno ci chiedesse di mettere a disposizione la mula per la tratta fra Vittorio Veneto e Belluno. Il turismo è in ginocchio da più di un anno e le categorie economiche protestano per i ritardi provocati dalla viabilità insufficiente. Abbiamo nel bellunese tante industrie fra le più performanti. Rischiamo che se ne vadano per un di meno di competitività». —
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