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Май
2021

Che fatica trovare il partner per Italcomp, Giorgetti: ci proviamo, senza non si parte

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BORGO VALBELLUNA. Per Italcomp non è stato ancora trovato un investitore, malgrado la ricerca continui, costante anche se in modo discreto. Anche perché senza partner privato, non si farà la newco. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, durante il question time di ieri alla Camera, rispondendo all’interrogazione presentata dall’onorevole Lollobrigida e da altri deputati.

Giorgetti ha ricordato che il 3 agosto scorso il Mise ha presentato alla Commissione Europea un’istanza di autorizzazione per il rilascio della garanzia dello Stato, per ottenere un finanziamento di 12,5 milioni di euro, utile a far fronte alle necessità di cassa di Acc. Autorizzazione che non è ancora arrivata, ha detto, aggiungendo di aver incontrato il 15 aprile i presidenti di Veneto e Piemonte, che in quella occasione hanno dato la disponibilità di massima a intervenire con le rispettive finanziarie.

«Come ho avuto modo di dichiarare anche in quella occasione, il “Metodo Corneliani” (investimento privato e pubblico nel capitale), l’unico che è consentito dall’Unione europea, è il solo applicabile anche per la crisi che vede coinvolte l’Acc di Belluno e l’ex Embraco di Riva di Chieri. Ciò presuppone necessariamente l’individuazione di un investitore da coinvolgere nell’operazione, in quanto condizione indispensabile per questa tipologia di operazione è la presenza di un soggetto privato che dia la propria disponibilità ad entrare nel capitale».

Il passo successivo sarà quello di individuare uno o più imprenditori che abbiano fiducia nel progetto Italcomp e accettino la scommessa di salvare e rilanciare queste due fabbriche, accanto a un socio pubblico, «ma purtroppo finora, malgrado tutti gli sforzi profusi, tale investitore non è stato ancora individuato».

Il ministro ha ricordato che è in corso di conversione il decreto “Sostegni” il quale, all’articolo 37, prevede aiuti sotto forma di finanziamenti in favore delle grandi imprese che si trovano in situazione di temporanea difficoltà finanziaria per crisi economica da Covid-19.

«La conversione è prevista a maggio e la misura diventerà operativa entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione. Tengo a precisare, tuttavia, che in base alle regole europee anche questo finanziamento è subordinato all’autorizzazione da parte della Commissione europea, che applica la specifica disciplina in materia di aiuti di Stato. Prosegue da parte del Mise, delle Regioni e dell’amministrazione straordinaria la ricerca di una partnership privata per dare un futuro lavorativo alle centinaia di lavoratori coinvolti», ha concluso Giorgetti. Dopo le polemiche legate a ciò che è stato detto, anche a suo nome, nel vertice del 23 aprile, probabile che il ministro voglia condurre in prima persona questa difficle partita, «senza promettere ciò che non può promettere, come è nel suo stile», chiosano da Roma. Da dove arrivano segnali anche sul lavoro del vice ministro Alessandra Todde sul fronte liquidità. —
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