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Май
2021

Regole d’Ampezzo nella bufera, gli agricoltori si dimettono: non contiamo più nulla

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cortina

Regole d’Ampezzo: si dimette in blocco la Commissione agricoltura, con una lettera firmata da tutti i rappresentanti della Commissione agricoltura delle Regole, da consegnare al presidente Flavio Lancedelli.

La motivazione è che il settore agro-silvo-pastorale, che dovrebbe essere alla base dell’istituto regoliero, è ora passato in secondo piano. Secondo i membri della Commissione, l’interesse della giunta che guida l’antico istituto ampezzano oggi è rivolto più ad altri settori, come il turismo o al “fare business” in generale.

La lettera di dimissioni è stata consegnata alla giunta martedì sera. «La commissione non conta nulla», afferma il presidente Giorgio Degasper Meneguto. «È costituita da tutti i contadini ancora presenti e attivi sul territorio di Cortina. Portiamo avanti l’attività agricola e di allevamento da decenni, ma all’interno delle Regole non contiamo più niente. Gli interessi e le priorità sono altrove. A questo punto cosa ci stiamo a fare noi, se non veniamo ascoltati? Non ha più senso esserci».

Giorgio Degasper è stato a capo della commissione per diversi anni, portando avanti varie iniziative. L’ultima in ordine cronologico è la gestione della stalla dei Ronche, di proprietà delle Regole d’Ampezzo, costruita nel 2013 e chiusa nell’aprile di due anni fa.

Degasper fa parte della società Valbona, l’azienda agricola composta da otto agricoltori/allevatori di Cortina che si è aggiudicata l’assegnazione della stalla ancora un anno fa. Le intenzioni della società Valbona erano quelle di «coinvolgere soprattutto i giovani che hanno intrapreso questo mestiere, ma anche tutti gli altri allevatori di Cortina, per tenere unito il settore», come aveva affermato lo scorso anno Degasper, con un progetto orientato alla produzione di un prodotto biologico al cento per cento “latte fieno” sul modello dell’Alto Adige.

I soci avevano chiesto alle Regole un intervento strutturale per alcuni lavori di sistemazione, nonché l’assegnazione di altri 100 ettari di pascolo per poter accedere ai finanziamenti per le aziende agricole.

Ancora tuttavia non sono partiti i lavori di sistemazione dell’immobile e il pascolo assegnato è troppo lontano dalla stalla, secondo i soci.

Degasper nega che la motivazione delle dimissioni sia legata alla stalla dei Ronche, ma di fatto la vicenda è stata una buona spinta.

Il presidente delle Regole Flavio Lancedelli preferisce non entrare nel merito della discussione al momento.

«È più facile dimettersi che risolvere la questione», si limita a dire. Afferma tuttavia che la questione della stalla dei Ronche sia stata fondamentale nelle dimissioni della commissione agricoltura.

«La stalla dobbiamo metterla a funzionare», dice. «Negli anni della gestione precedente ci sono state delle mancanze, e non vogliamo commettere ancora gli stessi errori. È nelle mie intenzioni cercare di arrivare a risolvere la questione dei Ronche, ma dobbiamo vederlo insieme, Regole e gestori. Conto vivamente di riuscire nel mio intento». —




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