James Middleton e la lotta alla depressione: «La mia fuga, tra cani e natura»
«Sono passati esattamente 1255 giorni da quando mi hanno diagnosticato la depressione clinica: in quell’occasione, per la prima volta, ho capito davvero l’importanza della salute mentale e il suo impatto sulla vita che conduciamo». In un lungo post a cuore aperto, James Middleton racconta l’inizio della sua lunga ed estenuante battaglia contro la patologia psichiatrica, cominciata oltre tre anni fa.
«Dieci giorni dopo la diagnosi, sono scomparso senza dire a nessuno dove andavo», aggiunge il fratello di Kate. «Ho caricato i cani in macchina e mi sono immerso nella natura, nella parte più selvaggia e remota di Lake District (una regione montuosa nel nord dell’Inghilterra, ndr). Là ho nuotato in un lago ghiacciato, ho fatto passeggiate sulle montagne innevate e sono rimasto da solo in un cottage».
«Perché l’ho fatto? Volevo immergermi nella natura per placare il caos che avevo nella mente», scrive ancora James, a margine di una tenera foto insieme agli amati cani, relativa propio a quei giorni emotivamente intensi. «D’altronde la natura è fondamentale per il nostro benessere psicologico. Come sostiene la Mental Health Foundation, “è la nostra grande risorsa non sfruttata per la salute mentale”».
«Portare i cani a fare una passeggiata ed inalare i potenti benefici della natura resta una delle mie strategie per stare meglio. Un altro stratagemma riguarda l’apicoltura», rivela il più piccolo di casa Middleton. «Quando sono con le mie api è come se qualcuno premesse un tasto che disattiva l’audio a tutto ciò che mi preoccupa. E potrei raccontare tante altre storie su come il contatto con la natura mi ha aiutato».
James, infine, torna all’immagine che ha pubblicato sui social, un selfie in mezzo alla neve con i suoi quattro cani sullo sfondo: «Non dimenticherò mai quel momento», conclude. «Non riuscivo a provare né gioia, né eccitazione, soltanto un’ansia terribile che mi faceva battere il cuore. Allora ho gridato a squarciagola (come nei film), ho pianto e ho assorbito tutta la forza che la natura aveva da darmi».
«E ogni volta che torno in quel posto, ringrazio sempre: è lì che, inconsapevolmente, è iniziato il mio percorso verso la guarigione».