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Май
2021

Borgofranco d’Ivrea, paese dei centenari. Tre persone oltre il secolo vita e 47 sono over 90

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BORGOFRANCO D’IVREA

Con il terzo centenario festeggiato nell’arco di pochi mesi, Borgofranco si candida a paese della longevità.

i tre centenari

Dopo Antonio Ferrera e Alessandro Ricci, che hanno raggiunto il traguardo del secolo rispettivamente a ottobre e febbraio scorsi, il 4 maggio è toccato a Giulio De la Pierre (originario di Gressoney ma borgofranchese di adozione) celebrare il 100° compleanno. Ferrera, alpino e partigiano, era considerato un artista nel lavorare le carni di maiale. Ricci, ex capitano dell’aeronautica, ha lavorato come quadro all’Alcan. De la Pierre, ingegnere, si unì ai partigiani in Valle d’Aosta. «Considerando le statistiche nazionali, che confermano una maggiore aspettativa di vita per le donne (85 anni, contro gli 80,3 degli uomini, ndr), siamo un paese di bastian contrari – sorride il sindaco Fausto Francisca –. La fotografia degli ultranovantenni riallinea Borgofranco al trend nazionale. Dati alla mano, nella fascia over 90, che comprende i nati dal 1922 al 1930, ci sono 40 donne a fronte di soli 7 uomini. Tutto in rosa il triennio1922-25, con due nate per ciascun anno, mentre sette sono le coscritte del 1929. Lontani dalla cosiddetta “zona blu”, ovvero quelle aree del pianeta (in Sardegna, Grecia, Giappone e California), oggetto di innumerevoli studi scientifici, nelle quali il tasso di longevità è sensibilmente più alto rispetto alle altre zone del mondo e gli ultracentenari che le popolano godono di una forma psicofisica invidiabile, Borgofranco si conferma tra i più longevi Comuni del Canavese.

ambulatorio da riaprire

Attenta alle esigenze degli anziani, l’amministrazione si sta impegnando per ottenere la riapertura dell’ambulatorio infermieristico comunale, con la riattivazione delle prestazioni erogate: «Il personale infermieristico dell’Asl/To4 non è più disponibile perché impegnato su altri fronti. E’ comprensibile, considerata la criticità della situazione», ha commentato il primo cittadino. Fatto sta che, per i cittadini anziani, soprattutto per chi ha difficoltà a spostarsi, è un problema non secondario. Se prima della chiusura potevano fruire delle prestazioni (dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 18) e, una volta a settimana, dei prelievi ematici, ora sono invece costretti a recarsi a Ivrea: «Stiamo lavorando per riattivare al più presto il servizio», assicura l’assessore alle politiche assistenziali e della terza età, Milena Bordet.

centro anziani

La pandemia ha bloccato anche l’attività del centro anziani di via Coch, fermo dal febbraio 2020, che è in attesa del via libera per poter ripartire con le numerose iniziative. Il centro anziani, infatti, è una realtà molto attiva intorno alla quale gravitano un bel numero di persone: «Tra le 70 e le 80 persone, alcune provenienti anche dai paesi limitrofi, partecipano all’appuntamento settimanale dedicato al ballo, seguito da una cena conviviale – specifica Bordet, che affianca all’assessorato la presidenza del centro anziani – Una ventina di persone sono impegnate nelle gare di scala 40 e altrettante, in maggioranza donne, frequentano il corso di ginnastica dolce e Tai Chi. Riscuotono sempre molto apprezzamento le gite, fino a una cinquantina di partecipanti, e le cene, a base di piatti tradizionali, che organizziamo periodicamente». 




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